Settimana corta a scuola: genitori di Porto Mantovano spaccati a metà
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foto da Quotidiani locali
Alle votazioni per l’approvazione della proposta dell’Istituto Comprensivo di togliere il sabato come giorno di frequenza vince il sì per cinque voti e scatta la protesta delle 102 famiglie che hanno votato no. Si tratta di un possibile cambiamento messo sul tavolo dall’Ic di Porto Mantovano «in un’ottica di uniformità e ottimizzazione delle risorse» ed ora la palla passerà agli organi collegiali che dovranno stabilire se dare seguito alla modifica.
La vicenda riguarda le scuole elementari e medie, per le quali è stato ipotizzato il passaggio dall’anno scolastico 2024/2025 ed anche per i già iscritti, delle attuali classi a 30 ore a tempo antimeridiano dal lunedì al sabato, al modello orario con frequenza dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e due rientri fino alle 16.30 per la primaria, mentre dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14 per le medie. Dopo due incontri rivolti ai genitori è stato il turno di un sondaggio: sui 211 questionari distribuiti ne sono stati compilati 210 di cui 1 non valido. I no sono stati 102, mentre i sì 107.
La dirigente
«Non è stato deciso nulla – dichiara la dirigente Monica Maccarrone – Il tutto verrà sottoposto agli organi collegiali e se dovessero cambiare idea sul come procedere, la modifica non verrà messa in atto e lasceremo le cose così». Le motivazioni vanno dall’ottimizzazione delle risorse ad un miglioramento dell’offerta formativa. «Avremmo solo 6 classi tra le primarie di Sant’Antonio e Bancole e 4 alle medie con la scelta del sabato, un numero che negli anni è calato. Significherebbe tenere aperto per pochissimi studenti, mentre concentrare l’intera offerta formativa su cinque giorni vorrebbe dire poter organizzare meglio il servizio, la presenza di docenti, personale Ata e collaboratori. Si sentirebbe la differenza, con un beneficio generale».
La polemica
Nel frattempo è scoppiata la polemica dal fronte del no, arrivata anche sui social. “Non mi sembra una questione di benessere – si legge in un commento sotto a un post del gruppo Facebook Porto la Notizia - la trovo una soluzione esclusivamente di risparmio economico dell’Istituto. Gli oneri che però dovranno affrontare le famiglie non sono stati considerati e nemmeno discussi”. «Il sì ha vinto per 5 voti – osserva un altro utente - e più di 100 famiglie saranno in difficoltà».