Definì Meloni “neonazista nell’anima”, l’avvocato della premier chiede 20mila euro allo storico Luciano Canfora
La premier Giorgia Meloni ha chiesto un risarcimento dei danni di 20mila euro allo storico e filologo Luciano Canfora, imputato a Bari per diffamazione aggravata nei confronti della leader di Fratelli d’Italia. Era l’aprile del 2022 quando il filologo e storico Luciano Canfora, durante un incontro con gli studenti del liceo scientifico Fermi di Bari, […]
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La premier Giorgia Meloni ha chiesto un risarcimento dei danni di 20mila euro allo storico e filologo Luciano Canfora, imputato a Bari per diffamazione aggravata nei confronti della leader di Fratelli d’Italia. Era l’aprile del 2022 quando il filologo e storico Luciano Canfora, durante un incontro con gli studenti del liceo scientifico Fermi di Bari, ha definito Giorgia Meloni “una neonazista nell’animo”. Era stata immediata la reazione delle leader di Fratelli d’Italia che ha minacciato azioni legali: “Lo querelo”, ha scritto Meloni in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. E dall’intervento sui social Meloni è passata ai fatti. La procura ha chiesto così la citazione diretta in giudizio per Canfora e l’udienza predibattimentale si terrà il 16 aprile prossimo.
Il professore emerito dell’Università di Bari è accusato di diffamazione di Meloni, che pochi mesi dopo quell’incontro in Puglia è diventata presidente del Consiglio. La richiesta di risarcimento è contenuta nell’atto con cui Meloni, difesa dall’avvocato Luca Libra, si è costituita parte civile nel processo per cui stamattina si è svolta l’udienza predibattimentale. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di Canfora, mentre il suo difensore, l’avvocato Michele Laforgia, ha chiesto che venga prosciolto.
Canfora, si legge nell’atto dell’avvocato Libra, “ha, senza giustificazione alcuna, leso l’onore, il decoro e la reputazione della persona offesa”, cioè la premier Meloni (all’epoca dei fatti contestati parlamentare dell’opposizione), “aggredendo, vieppiù, la sua immagine, come persona e personaggio politico, con volgarità gratuita e inaudita, utilizzando volgari epiteti – imprevedibili ed estemporanei – che hanno seriamente minato la sfera intima e privata, oltre al patrimonio morale e personale della stessa persona offesa”. “La dinamica dei fatti occorsi – si legge ancora – ha determinato profondi strascichi sulla psiche e sull’immagine personale e professionale della parte civile, tenuto conto dell’ingiusta lesione del diritto inviolabile inerente la propria dignità, immagine e reputazione”. “La domanda risarcitoria è motivata, anzitutto, dal pregiudizio psicofisico sofferto e, soprattutto, dalla lesione alla reputazione, all’onore e all’immagine” di Meloni.
Canfora è presente in Tribunale. Circa trenta associazioni e organizzazioni e oltre duecentocinquanta cittadini e cittadine hanno firmato un appello di solidarietà nei suoi confronti: tra queste i sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Arci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia e Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti politici e associazioni politico-culturali, le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza. La decisione del Tribunale è prevista per le 14.20 di oggi.
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