Il cinema Ariston di Trieste rinasce con un restyling totale
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Il cinema Ariston si rifà il look con un imponente intervento di ristrutturazione già iniziato, da quasi un milione di euro. L’esigenza è dettata dalla necessità di adeguare gli impianti, effettuare interventi di efficientamento energetico e rinnovare gli spazi interni. Il cantiere è destinato a continuare nel corso di tutto l’anno, con conclusione prevista dopo l’estate.
Lavori in corso
Da diverse settimane ormai sono in molti ad aver notato le alte transenne che delimitano l’area davanti all’entrata in viale Romolo Gessi, insieme a un via vai di mezzi all’opera all’interno. I cartelli all’esterno spiegano chiaramente i lavori in atto. A fornire ulteriori dettagli sui cambiamenti in divenire è La Cappella Underground, proprietaria dell’immobile, che spiega come i fondi impiegati derivino dal Pnrr, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione CrTrieste.
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La cifra finale dell’operazione non è ancora definitiva ma si aggirerà sul milione di euro, con cui si riuscirà a mettere mano a una struttura che aveva bisogno di una sistemazione generale. Gran parte dei lavori avranno come obiettivo quello di migliorare la salubrità dell’ambiente: in tal senso uno degli step più rilevanti sarà la costruzione di pavimento e intercapedini ventilate che elimineranno l’umidità. Dal punto di vista impiantistico ci sarà un nuovo sistema di ricambio dell’aria avanzato e moderno, con risparmio energetico.
La sala e il foyer
Le dimensioni della sala rimarranno invece più o meno le stesse, ma verranno rifatti da zero arredi interni e finiture. Anche le poltrone saranno nuove e saranno eliminate tutte le barriere architettoniche per offrire la massima accessibilità. Inoltre verrà ricavato un ampio spazio nel foyer, che sarà dedicato ad attività extra cinematografiche, come presentazioni di libri, conferenze, incontri, laboratori e mostre.
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Una delle novità principali sarà poi un nuovo angolo bar per gli spettatori, aperto anche al pubblico esterno, anche allo scopo di aumentare il numero di persone che frequentano gli spazi del cinemsa.
Il progetto della ristrutturazione è firmato dagli architetti Francesco Semerani e Silvia Fontana, mentre il direttore dei lavori è Andrea Dapretto.
La riapertura
Sulla futura riapertura le tempistiche non prevedono ancora date precise, ma La Cappella Underground punta ad accogliere nuovamente gli spettatori in autunno, con l’inizio della stagione cinematografica. I lavori procederanno a ritmo spedito, per presentare entro l’anno alla città il nuovo volto del cinema Ariston.
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«La ristrutturazione è sicuramente uno dei progetti più ambiziosi della storia de La Cappella Underground – spiega il vicepresidente Francesco Ruzzier – e l’idea è quella di trasformare la storica sala d’essai in un punto di riferimento per la vita culturale della città. Sarà uno spazio aperto e inclusivo che ospiterà non solo proiezioni cinematografiche in una sala interamente rinnovata e all’avanguardia, ma anche eventi, mostre, presentazioni e laboratori. Vorremmo che il cinema Ariston diventasse un polo culturale per sviluppare progetti nuovi, ospitare attività educative e formative, creare collaborazioni e momenti di incontro. Un luogo che immaginiamo sarà in grado di offrire ai cittadini una proposta culturale innovativa per la città».
La storia
Il cinema all’aperto, sul tetto della struttura, dove assistere alle proiezioni durante la bella stagione. Le tante pellicole programmate nella sala principale: film popolari ma anche titoli di nicchia. E ancora festival, rassegne ed eventi speciali. Dagli anni Cinquanta, il cinema Ariston è un punto di riferimento molto amato da tantissimi triestini, rimasto sempre nella sua collocazione originale, ai piedi di un condominio sulla zona pedonale in viale Romolo Gessi.
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L’inaugurazione risale al 30 novembre 1951, con una proiezione di “Totò terzo uomo”. I gestori erano i coniugi Proto, esuli istriani, che poi si trasferiranno al cinema Grattacielo. L’Ariston cambierà successivamente strada, per diventare cinema d’essai. Nel 1974 passa all’Italnoleggio e nel 1978 all’appassionata gestione di Mario de Luyk e Piero Percavassi, due tra i fondatori della Cappella Underground.
È del 1982 il primo “Festival dei festival”, con la presenza per oltre vent’anni di registi famosi, ma anche autori e volti noti premiati a livello internazionale.
Nel 2003 de Luyk cede la guida del cinema a Isidoro Brizzi, che per dieci anni si occupa di preservare e valorizzare una delle poche sale storiche ormai rimaste a Trieste. Nel 2014 è La Cappella Underground a subentrare nella gestione, fino ad acquistare l’immobile lo scorso anno, con la voglia di dar vita non solo a un ulteriore rilancio, ma anche a una nuova veste dell’Ariston, più moderno e al passo con i tempi, capace di accogliere tanti appuntamenti, aprendosi ancora di più alla città.
Nel corso del tempo la sala ha proiettato di tutto: film (anche in lingua originale), documentari e cortometraggi realizzati da autori locali. Ma non sono mancate presentazioni, conferenze e in alcuni casi anche lezioni di scuole e università, che avevano bisogno di spazi ampi e facilmente fruibili.
Un tempio dell’arte, del cinema e della cultura rimasto invariato nella sua sistemazione originale, con l’ingresso, il bancone e la sala da circa 300 posti a sedere. Uno spazio che ha attraversato i tempi e che si prepara ora a un nuovo capitolo della sua storia. —
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