Ex Maddalena di Trieste, archiviato il dossier 23 anni dopo
foto da Quotidiani locali
TRIESTE A distanza di 23 anni da un decreto del governatore regionale Roberto Antonione come primo passo verso la riconversione del comprensorio ex ospedaliero, a 18 anni dalla prima convenzione stipulata dai soggetti pubblici coinvolti nell’operazione, il dossier Maddalena può definirsi chiuso e archiviabile.
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Ad allacciare il nastro del faldone, il rogito avanti il notaio Chersi sottoscritto il 27 marzo scorso - dopo tre intense ore di confronto - da Lucia Tomasi, dirigente dell’Immobiliare comunale, e da Francesco Fracasso, imprenditore e patron della Htm Nordest, con cui il “rigeneratore urbano” veneziano ha redento il buco paludoso lasciato dalla cordata che aveva avviato i lavori.
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In seguito a quest’ultimo atto, le opere di urbanizzazione, realizzate da Fracasso, vengono cedute o “asservite” (limitazione del godimento della proprietà a favore del pubblico interesse) al Municipio. In particolare, passano alla civica amministrazione la viabilità, ovvero la bretella Marenzi-Costalunga, e l’area verde tra Molino a vento e Marenzi.
Vengono invece “asserviti” 81 posti auto e 15 stalli per moto, collocati al piano “-1” sotto al supermercato Eurospar in via dell’Istria, parcheggi che sono dati in concessione a Htm Nordest. Una delibera dell’assessore Elisa Lodi fornisce il dettaglio tariffario “differenziato”: 1,30 euro ora/frazione ora, abbonamento mensile a 140 euro, semestrale a 780, annuale a 1.500. Ma per agevolare i residenti nella zona di San Giacomo, dove parcheggiare è impresa improba, coloro che abitano in un raggio di 500 metri dall’ingresso del parking potranno ottenere uno sconto: mensile 120 euro, semestrale 650, annuale 1.200. Tra Comune e Fracasso seguirà su questo argomento firma di apposita convenzione.
Sempre in tema di “asservimenti”, passa al Comune anche una parte della rotonda che riparte il traffico in via dell’Istria: un’altra porzione, sotto la stessa rotonda, resta a Fracasso, il quale vi mantiene una quota di parcheggi.
Adesso le cessioni sono in corso di metabolizzazione da parte della macchina comunale, la viabilità transita alle Strade & infrastrutture, il verde passa al Verde.
A spiegare l’aggiornamento della situazione sono stati ieri mattina l’assessore Lodi, Lucia Tomasi e il p.o. Daniele Premrov. Soddisfazione della Lodi: «Abbiamo accelerato la chiusura di un’operazione che durava da molto tempo, nel quadro di corrette relazioni tra parte pubblica e privata». «Il Dipiazza III - precisa - ha seguito la vicenda dell’ex Maddalena dal 2016, avendo trovato una situazione di forte degrado, dove i residenti lamentavano l’invasione di roditori o dove una gru ondeggiava pericolosamente nel vento».
La storia è stata narrata varie volte ma è opportuno riepilogarla. A impegnarsi della riqualificazione dell’ex Maddalena fu inizialmente una cordata denominata “General Giulia 2 srl” formata dalla Cogg (Riccesi), Cividin, palazzo Ralli, Carena. Venne acquistata l’area dall’Azienda sanitaria e avviate le prime attività: l’obiettivo presupponeva la realizzazione di un centro commerciale, di quattro blocchi residenziali, di un parcheggio interrato su tre livelli. Era previsto l’intervento di Carrefour, che però si tirò indietro, una retromarcia che influì molto, insieme a più generali difficoltà del settore, a determinare la crisi di General Giulia.
Che nel 2018 chiese il concordato preventivo, passo fondamentale per l’ingresso in campo di quello che venne definito “cavaliere bianco”. Era Francesco Fracasso, il cui nome emerse ufficialmente nella primavera 2018: preparò un piano da oltre 30 milioni, concretatosi nell’Eurospar, nel residenziale, nel parking, nella viabilità e nel verde.