Limbara Grado 3, passivo di 93 milioni per 10 creditori
Esclusi l’amministratore unico e la Monte Mare Grado. Ora, per i terreni della Sacca dei Moreri, la perizia e l’asta giudiziale
GRADO Stato passivo definitivo per l’Immobiliare Limbara Srl, nell’ambito della liquidazione giudiziale, davanti al Tribunale civile di Udine. Il “monte crediti” sfiora i 93 milioni di euro. Dieci i creditori ammessi rispetto alle 12 richieste di insinuazione al passivo.
Per la società legata al maxi-progetto di urbanizzazione della Sacca dei Moreri, nell’alveo dell’operazione “Grado 3” del valore di 300 milioni, l’esame delle domande creditorie è avvenuto nella mattinata di lunedì. In quella sede sono state sciolte le riserve in ordine alle società Tecos Srl e Amco Spa, che sono state ammesse dal giudice delegato Gianmarco Calienno rispetto alle proposte del curatore Fabio Bitussi.
Sono stati invece esclusi due creditori, la Monte Mare Grado Srl e l’amministratore unico della Limbara (dal settembre 2016) Franco Dipiazza, per una richiesta complessiva di 302.392 mila euro.
Nel dettaglio, il passivo pari a 92.912.314,3 euro si compone di 91.938.926,47 euro di crediti “privilegiati”, con diritto di prelazione, quindi soddisfatti per primi, e dei 973.387,83 euro restanti, inseriti nella classe dei “chirografi”, in posizione subordinata ai fini del ristoro economico. C’è da rilevare che era stata la stessa Limbara a richiedere l’apertura della propria liquidazione giudiziale, all’epoca davanti al Tribunale civile di Roma, dove aveva la sede legale, riconoscendo pertanto il proprio stato di insolvenza. Il patrimonio Limbara è costituito dai terreni della Sacca dei Moreri, dove sarebbe dovuto sorgere un villaggio turistico di alto livello, oltre che da un appartamento, già messo in vendita, del valore di circa 300 mila euro. Beni che la curatela fallimentare procederà appunto alla relativa vendita all’asta giudiziale. I terreni, in particolare, saranno sottoposti a perizia al fine di stabilirne il valore economico.
Dato l’ammontare dello stato passivo, c’è da presumere che non sarà un percorso facile, comunque appannaggio della curatela.
Veniamo al quadro specifico dei creditori ammessi allo stato passivo. In merito agli importi, spiccano i crediti vantati dall’Amco Spa di Roma: 62.941327,25 euro, di cui 62.938.585,89 euro privilegiati e 2.741,36 euro chirografi; la società opera nel settore finanziario, nel campo della gestione dei crediti deteriorati, quelli delle banche che il debitore non riesce più a ripagare regolarmente o del tutto.
Altro credito di peso è quello richiesto dalla Tecos Srl, pari a 25.463.679,21 euro, con diritto di prelazione, per il quale è stato ammesso il privilegio ipotecario sui terreni della Sacca. Il Comune di Grado può contare su un credito di 3.178.197 euro, di cui 2.314.299 euro privilegiati e i restanti 863.898 euro chirografi. L’Agenzia delle entrate del Lazio somma 973.701,95 euro, di cui 915.509,01 di crediti privilegiati e 58.192,94 euro chirografi. Per l’Agenzia delle entrate del Friuli Venezia Giulia, il credito è invece di 131.278,62 euro di cui 120.556,7 euro privilegiati e 10.721,90 euro chirografi. La Camera di commercio di Roma conta a sua volta su 507,06 euro di crediti chirografi.
Quattro infine sono i crediti vantati da studi legali (o professionisti) di settori diversi. Il credito maggiore ammonta a 125.903,09 euro (di cui 109.480,94 euro con diritto di prelazione e 16.422,15 euro chirografo), seguito da quelli di altri due studi legali, che vantano 34.366,66 euro (di cui 29.884,05 euro privilegiati e 4.482,61 euro chirografi) e 23.097,41 euro (di cui 20.053,38 euro privilegiati e 3.044,03 euro chirografi). Vi si affianca un ulteriore credito di 40.256,05 euro, di cui 26.878,27 euro con diritto di prelazione e i restanti 13.377,78 euro chirografi.
L’operazione “Grado 3” prefigurava come detto un futuro turistico con la realizzazione di un villaggio vacanze di alto livello: allora il valore era di 327 milioni di euro, per 220 mila metri cubi di terreno. Un progetto immobiliare facente capo allora all’imprenditore Adriano Bernardis, con l’obiettivo di rilanciare la Sacca.