In vendita a Turriaco la seicentesca Villa Priuli e il suo parco
TURRIACO La seicentesca Villa Priuli di Turriaco, con tutte le sue ampie pertinenze e il suo parco di oltre 6 mila metri quadri, è in vendita. Il proprietario, l’imprenditore Gianvincenzo Lombardo, conferma, non entrando, però, nello specifico della decisione. La famiglia Lombardo, di origine ligure, ma dagli anni Cinquanta attiva in Friuli nel settore del legno e da fine Sessanta con un proprio stabilimento a Mortegliano, possiede la villa dagli anni Settanta, quando l’acquistò dalla famiglia Fonda.
Il sito di vendite immobiliari on line in cui l’annuncio compare non riporta invece un prezzo di cessione, che si può supporre importante, nonostante il complesso non sia in buone condizioni. La villa su tre piani, affacciata su piazza Libertà, dove guarda la chiesa di San Rocco, pure costruita dalla famiglia Priuli, attorno alla metà del Settecento, conta quasi 800 metri quadri e circa 250 la casa del custode, mentre la “barchessa”, dove si trovava fino a qualche anno fa una rivendita di vino, conta 2.091 metri quadri cui vanno aggiunti i 900 metri quadri dei «ruderi comprensivi di torre».
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Insomma, come afferma l’annuncio di vendita, «un complesso importante con numerose possibilità di sviluppo immobiliare, con vocazione ricettiva o residenziale, adatto anche al senior housing».
Il Comune di Turriaco una quindicina di anni fa avrebbe voluto utilizzare gli spazi per ricavarvi invece un asilo nido. Dalla Regione l’ente locale aveva ricevuto 2,5 milioni per acquistare l’edificio. Nel 2014, all’inizio del suo primo mandato da sindaco, Enrico Bullian, assieme alla sua giunta, ha però deciso di dirottare il contributo su una serie di altre opere pubbliche (raddoppio della palestra comunale, creazione delle prime due ciclabili dei Cantanti).
L’anno successivo l’amministrazione comunale si è trovata all’improvviso a fronteggiare la chiusura dell’accesso sulla corte interna, a fianco della sala del Consiglio comunale, già ricavata in uno degli edifici del complesso storico. Nel non rendere utilizzabile l’accesso, utilizzato come via di fuga della sala pubblica, la proprietà, come riferito a suo tempo dall’amministrazione comunale, avrebbe adotto motivi di sicurezza, viste le condizioni in cui versano le pertinenze della villa in cui si trovava un tempo una “privata”. La decisione dei privati è di fatto arrivata a valle della scelta dell’amministrazione di non acquistare più lo storico edificio con i fondi ricevuti dalla Regione.
Il contenzioso che ne è seguito si è chiuso solo in questi giorni, in Cassazione, accogliendo le ragioni del Comune, rappresentato in giudizio dagli avvocati Caterina Belletti e Lorenzo Presot. L’iter giudiziario è stato lungo: al primo grado di fatto era risultata vincitrice la controparte, con sentenza ribaltata in Appello all’inizio dello scorso anno e poi confermata dalla Cassazione attraverso una “Proposta di definizione ex articolo 380-bis Codice procedura civile inammissibilità e/o manifesta infondatezza del ricorso avverso pronuncia che rigetta domanda di negatoria servitutis su passaggio pedonale”, a cui ha fatto seguito il recente decreto di estinzione del giudizio di Cassazione, chiudendo la questione definitivamente.
«Ci tenevo molto si arrivasse a una conclusione definitiva dell’iter giudiziario – afferma Enrico Bullian, sindaco di Turriaco dal 2014 al 2023 e oggi consigliere regionale –, l’unico che in due mandati da sindaco e uno da assessore aveva coinvolto l’amministrazione comunale di Turriaco».
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