Fiori, peperoncini e mobili vintage: a Trieste tornano i colori di Horti Tergestini
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Le prime persone sono arrivate già attorno alle 8 del mattino, dopo aver macinato chilometri, da Pordenone, dalla Croazia ma anche dal Veneto. Per abbinare agli acquisti anche una passeggiata alla scoperta del parco di San Giovanni e della sua storia, nel centenario della nascita di Franco Basaglia. Al via la 18esima edizione di Horti Tergestini, un tripudio di fiori, piante, prodotti per la cura del verde, arredo da giardino e artigianato. Una manifestazione ormai consolidata, che ha registrato fin da subito un afflusso numeroso di triestini e di visitatori da fuori città, promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e curata da Lili Soldatich.
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Proseguirà anche domenica, dalle 9 al tramonto, con le tante postazioni disseminate nella parte alta del parco. Per chi ama prendersi cura di giardini, terrazzi, orti o angoli “green” al chiuso, la scelta è vastissima, ma ci sono anche prodotti alimentari biologici, borse, abbigliamento, bigiotteria e oggettistica per la casa. Giancarlo Carena, presidente della cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, sottolinea che «questo luogo è particolare, non solo ha una grande bellezza, ma ha anche una storia importante, di sofferenza, che va ricordata. E chi viene qui, come visitatore o espositore, ama anche questo. È c’è sempre una grande risposta - aggiunge - sul fronte degli operatori e del pubblico. Gli appassionati trovano di tutto, e chi viene solo per una piantina se ne va felice».
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Tra gli esperti presenti Federico Billo, dell’omonima azienda in provincia di Padova, specializzata nei garofani: «Ho portato a Trieste un centinaio di varietà e circa 1.500 piante. Ci sono quelle storiche e per tappezzare zone rocciose, altre con fiori grossi, gli ibridi inglesi molto profumati, quelle perenni o alcune dedicate alla flora apistica. Le persone adorano comprare e chiedere informazioni, curiosità e tanti consigli».
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Particolare la storia di Filippo Bortolon e Sara Forgiarini, di Gemona, dove hanno puntato sulle piantagioni di peperoncino: «presentiamo tutti prodotti che realizziamo noi, come la salsa fermentata, le composte dolci o i sott’aceto. Vogliamo promuovere la cultura dell’utilizzo del peperoncino e anche delle sue qualità. Collaboriamo anche con piccole aziende del territorio, di cioccolato, formaggio o salami. Amiamo molto venire a Trieste - dicono - perché ci abbiamo vissuto alcuni anni ed è stupenda».
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Tra gli angoli che hanno catturato l’attenzione di molte persone una serie di mobili vintage da giardino, di Fabio Diana, di Porcia. Arredamento francese della zona dalla Costa Azzurra che acquista e risistema, come un calesse in ferro, un cavallo a dondolo, bauli e grandi lampade industriali. Tante anche le iniziative per i bambini, i laboratori e le conferenze.
Tra queste l’incontro partito da alcuni testi di Franco Basaglia letti da Maurizio Zacchigna, Giovanna Del Giudice, presidente di Conf Basaglia, e Carena, sul tema “L’evoluzione del Parco di San Giovanni”. «In questo luogo Basaglia ha dimostrato che l’impossibile può diventare possibile, che si può assistere il folle in un’altra maniera, che a dover essere aperte non sono tanto le porte di un ospedale quanto quelle delle nostre menti», hanno detto Del Giudice e Carena.
Molti turisti hanno scelto Horti Tergestini come tappa di un itinerario più ampio all’interno dell’ex Opp. Muniti di guide turistiche cartacee, zaini e scarpe comode, hanno visitato tutto il comprensorio. Horti Tergestini è realizzato in collaborazione con Erpac, Comune di Trieste, Università, Asugi e con il sostegno di AcegasApsAmga, che ha promosso un’edizione speciale dei Sabati Ecologici. Chi ha portato rifiuti ingombranti al centro di raccolta mobile alla Rotonda del Boschetto ha ricevuto un sacco di compost in omaggio.
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