La triestina Sara Carciotti premiata a Roma per una tesi innovativa sulle navi bianche
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Facciamo un esempio, un esempio con una buona approssimazione alla verosimiglianza.
L’ambientazione è di carattere crocieristico: causa il maltempo, una nave non riesce a ormeggiare a porto Marghera e deve spostarsi sulla Marittima a Trieste, dove tra l’altro è in programma un convegno. L’arrivo imprevisto genera il caos: Rive bloccate, non si parcheggia, oltre alla nave è prevista l’affluenza dei pullman che trasportano i passeggeri.
Residenti e visitatori si spazientiscono: dove sistemo la vettura? Dove vado a mangiare? Albergatori e ristoratori sono all’erta? Sara Carciotti, architetto 36enne, funzionario comunale, ha escogitato un modo per evitare che un’opportunità economica, come l’arrivo di una nave da crociera, si trasformi in un boomerang per la città.
Questo strumento è una piattaforma digitale, definita “Smart cruise destination”, al servizio di tutti gli interessati: il cittadino in viaggio o in cerca di sosta, le pubbliche autorità e il terminalista preposti a garantire interventi efficaci e sicuri, il ristoratore che avrà tempo e maniera di adeguare i menu secondo quantità e tipologia della clientela.
Un altro esempio? Sara Carciotti mette già i ferri in acqua pensando allo scenario crocieristico del prossimo anno, per comprendere il quale serve una raccolta dati, una loro elaborazione, un modello informatico. Obiettivo tessere una rete di utenza sempre più ampia, più diffusa.
C’è un ulteriore spunto, sicuramente interessante in prospettiva: la cosiddetta e-cabin, puntata sull’incremento del comfort a bordo della nave. Il passeggero è dotato di una app, che serve a modulare la cabina secondo i suoi gusti.
Se il titolo abbiamo visto essere “Smart cruise destination”, il sottotitolo spiega «un approccio innovativo a network nella gestione delle connessioni tra il turismo crocieristico, le destinazioni turistiche e il territorio». Quella dell’architetto Carciotti è una tesi di dottorato interateneo, di carattere multidisciplinare che nella preparazione ha coinvolto un architetto, come Alessandra Marin, e un ingegnere, come Walter Ukovich. In precedenza, nella sua formazione ha avuto un ruolo importante Graziella Bloccari, presidente dell’Ordine degli architetti triestini.
In realtà il lavoro della Carciotti, al di là degli esempi riportati, è decisamente più complesso: è l’analisi del rapporto critico che sovente si viene a creare nell’area mediterranea tra città, crociere, porto. L’arrivo di grandi navi e di grandi flussi turistici genera problemi di governo territoriale e di tenuta ambientale, non è solo una questione economica. E allora è necessario che la risposta, di ordine istituzionale e organizzativo, tenga conto di questa complessità. La piattaforma digitale, proposta dalla Carciotti, vuole procedere in questa direzione, una soluzione per affrontare intrecci di differenti difficoltà.
Che la strada sia giusta lo dimostra il premio ottenuto dalla Fondazione per la sostenibilità digitale e dal gruppo Eht: è stato consegnato a Sara Carciotti alcuni giorni fa in un luogo prestigioso come l’Università La Sapienza a Roma. Nella motivazione della giuria «la spiccata capacità di coniugare l’analisi di contesto con gli impatti di una concreta progettazione tecnologico-digitale». —