La Triestina si arrende a Padova, ora tocca ai play-off
foto da Quotidiani locali
PADOVA. All’Euganeo la Triestina avrebbe dovuto vincere o almeno pareggiare per raggiungere la miglior quarta piazza. Doveva avere più fame e motivazione e invece l’Unione si è arresa al Padova già comodo e intoccabile secondo del girone. Sfuma anche questo ultimo obiettivo al termine di un derby vibrante che la Triestina, pur essendo stata in vantaggio, non ha giocato per vincere. L’atteggiamento dei giocatori è stato costruttivo ma Bordin ha scelto di risparmiare quasi tutti i diffidati e soprattutto di attaccare con una punta e mezza con D’Urso in panchina (Lescano solo nel finale). Così, nonostante la buona prestazione, la pressione su un Padova molto solido è stata relativa e il 3-2 finale ci sta tutto. Ora tocca ai play-off. Si spera di assistere a un’altra musica
LE SCELTE
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Bordin non va tanto per il sottile. Rinuncia a cinque dei diffidati (in realtà tra questi Malomo è acciaccato) e mette giù una formazione titolare anomala. Oltre al ritorno tra i pali di Matosevic la difesa a tre può contare su Rizzo centrale, Ciofani a destra e e Anzolin a sinistra. Centrocampo ortodosso (senza Correia in diffida) con Fofana perno, Vallocchia e Celeghin mezzale con Germano e Pavlev cursori. L’attacco è leggero con Minesso e Vertainen.
Anche Oddo sull’altro fronte risparmia chi è in odore di squalifica ma schiera un 4-3-3 con una prima linea di assoluto valore composta da Bortolussi, Capelli e Palombi.
PARTENZA
Ritmi sincopati in avvio ma è comunque del Padova la prima occasione con un diagonale di Bortolussi che lambisce il palo alla destra di Matosevic. L’Unione è disposta con ordine ma affida la fase offensiva ai lanci per Vertainen e Minesso in difficoltà in quanto isolati in mezzo ai biancoscudati. E così sono i padroni di casa a farsi vivi dalle parti di Matosevic con maggior incisività (colpo di tacco di Palombi fuori non di molto al 20’ e di testa con Bianchi 2’ più tardi).
IL VANTAGGIO
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Normale che arrivi la rete del vantaggio del Padova. Sull’ennesimo corner situazione di confusione nella retroguardia alabardata e spunta la testa di Bortolussi a battere da due passi Matosevic (24’).
La Triestina si scrolla dal torpore e per la prima volta affonda a destra con Germano ma Minesso viene anticipato in extremis dalla difesa veneta. Dopo mezz’ora è il primo accenno a un’azione offensiva. Gli uomini di Bordin abbozzano almeno una reazione che si sviluppa soprattutto a destra. Il finale di frazione mostra una crescita di gioco per quanto sterile degli alabardati.
L’INVENZIONE
Ci vuole un espiodio e Minesso è bravissimo a rubare palla a un incerto Bianchi e a servire con precisione Vertainen. Sterzata del finlandese e destro perfetto sotto la traversa quasi all’incrocio alla sinistra di Zanellati. Rete del pari davvero di pregevole fattura anche se sul risultato il Padova, più intraprendente, ha qualcosa da recriminare. La Triestina comunque è viva.
E l’Unione riparte pimpante con un Vertainen in gran forma, capace di una piroetta e conclusione fuori in area di rigore patavina. Eppure Bordin sostituisce Vertainen con Redan. Una mossa quantomeno sorprendente.
BOTTA E RISPOSTA
Ma la sostituzione dà ragione al tecnico. Perché sulla bordata da fuori di Celeghin respinya dalla difesa l’olandese segna il 2-1.
Si muove anche Oddo immettendo energie alla squa squadra con gli ingressi di Tordini, Dezi e Varas. E il Pdova rimette subito le cose a posto: corner da destra di Dezi e incornata imprendibile di Faedo.
GARA APERTA
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I padroni di casa riprendono vigore dopo un avvio di ripresa molto confuso sul piano caratteriale e impreciso nello sviluppo tecnico. L’Unione non arretra e la sfida diventa aperta e piacevole. Minesso esce per Jonsson e Gunduz entra per Celeghin. E così davanti resta il solo Redan.
FINALE AMARO
E arriva puntuale la stoccata patavina. L’Unione si scopre a sinistra e il diagonale di Dezi è micidiale. Sul 3-2 finalmente entra Lescano per Fofana. Troppo tardi. Per rimontare e soprattutto per fare uno scattino nella griglia play-off.