Venerdì “giallo”, nel week end divieti più forti. Stasera l'ordinanza del ministro Speranza: Lombardia, Veneto, Emilia, calabria e Sicilia in zona arancione. Ecco le regole
![Venerdì “giallo”, nel week end divieti più forti. Stasera l'ordinanza del ministro Speranza: Lombardia, Veneto, Emilia, calabria e Sicilia in zona arancione. Ecco le regole](https://laprovinciapavese.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39747899:1610105555/saldi.jpg)
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio
Aggiornamento 8 gennaio ore 15
PAVIA. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nella serata di venerdì 8 gennaio una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Le altre regioni dovrebbero restare in zona gialla, nessuna regione dovrebbe essere rossa.
Nel monitoraggio emerge come l’incidenza del virus a 14 giorni sia tornata a crescere dopo alcune settimane, mentre aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali (nonostante alcuni reparti Covid negli ospedali privati convenzionati, anche in provincia, abbiamo chiuso i battenti). L’indice Rt nazionale, sempre secondo il monitoraggio, è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane sopra quota 1.Questo il quadro degli indici Rt di tutte le Regioni:
- Abruzzo 0.9,
- Basilicata 0.83,
- Calabria 1.14,
- Campania 0.83,
- Emilia Romagna 1.05,
- Friuli Venezia Giulia 0.91,
- Lazio 0.98,
- Liguria 1.02,
- Lombardia 1.27,
- Marche 0.93,
- Molise 1.27,
- Provincia di Bolzano 0.81,
- Piemonte 0.95,
- Provincia di Trento 0.85,
- Puglia 1,
- Sardegna 1.02,
- Sicilia 1.04,
- Toscana 0.9,
- Umbria 1.01,
- Valle d’Aosta 1.07,
- Veneto 0.97.
Giovedì 7 e venerdì 8 la Lombardia, come il resto d’Italia, è in zona gialla. Quindi con bar e ristoranti aperti fino alle 18. Ci si potrà spostare liberamente all’interno della propria regione dalle 5 alle 22. Chi vive nei centri con meno di 5mila abitanti al confine con un’altra Regione potrà spostarsi entro i 30 chilometri, ma senza recarsi in un capoluogo di provincia, solo nei giorni arancioni. Questa l’interpretazione più diffusa tra le polizie locali.
Sabato 9 e domenica 10 tutta Italia sarà invece di nuovo in zona arancione. Significa che bar e ristoranti saranno chiusi al pubblico, ma potranno fare solo asporto. Cambiano anche gli spostamenti: sono vietati quelli all’esterno del Comune, mentro all’interno del territorio comunale di residenza ci si può spostare senza limiti tra le 5 e le 22. Quando vige il coprifuoco, quindi dalle 22 alle 5, gli spostamenti in ogni “colore” sono consentiti solo per motivi di salute e lavoro.
Dall’11 al 15 gennaio. Da lunedì torna il sistema a zone colorate introdotto lo scorso novembre con l’inizio della seconda ondata. La Lombardia sarà in zona arancione. Il Governo ha già annunciato che non sarà possibile comunque la mobilità tra Regioni se non per omotivi di lavoro o salute.
Le seconde case
Secondo le norme del Governo fino al 15 sarà anche vietato andare nelle seconde case fuori regione se non per emergenza e in questo caso ci si può rimanere il tempo necessario alla risoluzione del problema. Chi si trova fuori dalla propria regione può rientrare sempre nella residenza, domicilio o abitazione.
Le proteste pavesi
In provincia di Pavia,nelle fasce di confine con il Piemonte quindi in Lomellina ed in Oltrepo ed in quello con l’Emilia nella bassa Pavese e in Oltrepo, torna la protesta già vista negli scorsi mesi. Sindaci e cittadini si lamentano del ritorno dei confini regionali.
Un problema, secondo i residenti, per chi vive in piccoli centri di confine e non potrà così uscire di pochi chilometri dal territorio regionale anche solo per fare la spesa: consentita fuori Comune se non ci sono punti vendita in paese o se sono poco convenienti. Diversi sindaci della Lomellina occidentale, divisi di pochi chilometri dal Piemonte, ed anche il sindaco di Pieve Porto Morone a due passi dell’emiliana Castel San Giovanni hanno protestato contro la nuova misura di chiusura delle regioni. Una norma che era già stata introdotta nel primo lockdown. —