Pezzali con Repetto, la “reunion” dell’anno. Appuntamento sul palco dell’Ariston?
A Radio Italia Max ha già detto: «Nel 2021 ci rivedrete». Amadeus sogna: «Che bello sarebbe... gli 883 insieme»
Ventisei anni dopo aver cantato «Senza averti qui» sul palco del festival di Sanremo, Max Pezzali potrebbe ritrovare l’amico degli esordi, il compagno di banco del liceo Copernico che con lui ha dato vita, parole e musica ai primi anni - e ai primi dischi - degli 883. Da settimane rimbalzano le voci di una possibile reunion tra Max Pezzali e Mauro Repetto. Il cantante pavese a dicembre a Radio Italia aveva detto che nel 2021 li avremmo rivisti insieme su un palcoscenico. L’ipotesi più probabile sembrava il maxi concerto di San Siro programmato (incrociamo le dita) per il 9 e 10 luglio.
I bene informati affermano che Amadeus, direttore artistico di Sanremo 2021, vorrebbe il duo a tutti i costi. Lo scorso anno il conduttore aveva portato i Ricchi e Poveri, quest’anno punta tutto su un altro colpo ad effetto. L’ipotesi di ripiego sarebbe quella di rivedere i Pooh insieme, per rendere omaggio al batterista Stefano D’Orazio scomparso a novembre.
La storia di Max e Mauro Repetto, come è noto, comincia dal liceo. La mattina insieme sui banchi, il pomeriggio in cantina a suonare e comporre i primi pezzi. I due si fanno chiamare Pop e cantano in inglese. La svolta è l’apparizione al Festival di Castrocaro, ossia il Concorso per voci nuove edizione ’91. Vince Bracco di Graci, ma il talent scout Claudio Cecchetto nota i due ragazzi di Pavia, all’epoca 24enni. Decide di produrre i loro dischi per la neonata casa discografica Free Records Independent.
L’anno successivo - siamo nel 1992 - esce «Hanno ucciso l’uomo ragno», il primo singolo del duo che si fa chiamare 883, dal nome di un modello di Harley Davidson amatissimo da Max. Un successo travolgente di vendite. L’album farà 600mila copie. Per Max e Mauro è un salto nella notorietà, anche se i due restano solidi ragazzi di provincia. Si buttano subito al lavoro per il secondo disco, «Nord sud ovest est», quello della consacrazione. Nel ’93 venderà un milione e 300mila copie. Intanto si moltiplicano le performance dal vivo. Max canta e suona, Mauro balla. Il primo ha il controllo della situazione, il secondo è più problematico. «Avevo molte debolezze», ammetterà pubblicamente Mauro Repetto molti anni più tardi.
Max nel 1994 si trova all’improvviso solo. Nel 2012 in un’intevista, ormai celebre, a Vanity Fair Pezzali dirà: «Il successo ci ha risucchiati verso l’alto e lui ha sentito che non si teneva più insieme. Come potevo dirgli: rimani?»
Mauro negli Usa fa esperienze belle e meno belle. Così ha raccontato: «Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità nè soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva». La partenza di Repetto è un colpo per Max («Non mi divertivo più a fare musica»), a Sanremo ’95 canta proprio «Senza averti qui» scritta con l’amico. Poi Max si riprende. Ma solo nel 2002 lascerà il marchio 883. Nel 2021, anno duro e triste per tutti, sembra arrivato il momento perché i due compagni di liceo si riabbraccino su un palco. Restituendo un sorriso al loro pubblico.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA