Bambino di 8 anni muore soffocato in Lomellina
COZZO LOMELLINA. Come sia potuto succedere, martedì sera non era chiaro. Forse la dinamica diventerà più chiara dopo gli accertamenti dei carabinieri, ma la verità non ridurrà il dolore per l’esito dell’incidente: un bambino di otto anni è morto soffocato. Il bambino era autistico e viveva con la madre in una casa famiglia per richiedenti asilo a Cozzo. In un primo momento sembrava che fosse stato soffocato dagli abiti caduti dall’armadio che aveva appena aperto, in realtà ora sembra che si sia strozzato accidentalmente con la felpa, rimasta incastrata in una maniglia. Resta da capire se la madre fosse con lui in quel momento o se il bambino fosse nella stanza da solo.
L’allarme è scattato ieri sera attorno alle otto e mezza. Ricevuta la telefonata dalla casa famiglia, la centrale del 118 ha inviato sul posto il medico e l’ambulanza della Croce azzurra di Robbio, e con loro sono arrivati anche i carabinieri di Candia. I soccorritori hanno trovato il bambino già privo di sensi. Per almeno mezz’ora il medico ha provato a rianimare il bambino, ma alla fine ha dovuto arrendersi.
A quel punto è toccato ai carabinieri provare a ricostruire cosa fosse successo. Gli interrogatori e i rilievi sono proseguiti sino a notte, per capire eventuali responsabilità degli adulti presenti.
La casa famiglia di via Roma a Cozzo è gestita dalla cooperativa Faber di Inveruno, che ha anche centri per migranti in Lomellina. La casa famiglia ospitava a ieri 21 persone, tra cui 8 bimbi con le madri, ma anche coppie in difficoltà e donne sole. La struttura è aperta dal 2017. «È stata la madre a dare l’allarme, ma non c’era più nulla da fare – spiegava ieri sera il presidente della cooperativa, Fabio Garavaglia. – All’interno della struttura c’erano tre nostri addetti, che sono intervenuti subito. Stiamo collaborando con le forze dell'ordine, ma non sappiamo ancora se si sia trattato di un malore o di un incidente. Ho preparato una prima relazione per la prefettura, per informarli dell'accaduto». —
Aggiornamento 20 gennaio. Dopo gli accertamenti notturni, è emersa una nuova ricostruzione. Il bimbo sarebbe stato strozzato dalla maglia che indossava, rimasta incastrata in una maniglia.