Travolto e ucciso dal pirata senza patente. Il figlio: «Il responsabile resti in carcere»
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L’incidente a Corsico: vittima un falegname 60enne di Casorate. La moglie è ricoverata in gravi condizioni al Niguarda
CASORATE. «Voglio giustizia: le persone che hanno ucciso mio padre e sono fuggite senza prestare soccorso devono restare in carcere almeno vent’anni. Quello che ha confessato non aveva nemmeno la patente».
Paolo Fabbi parla lentamente con la voce rotta dai singhiozzi, il ricordo della morte del padre è ancora troppo vivo. L’auto di Renato Fabbi, un falegname che aveva 60 anni e abitava a Casorate, è stata travolta e schiacciata da una Bmw con due persone a bordo che si era allontanata dopo lo schianto. La moglie Annalisa Salgarella, 58 anni, è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda di Milano. Il tragico incidente era avvenuto sabato sera verso le 21 a Corsico, in provincia di Milano. L’investitore, un cittadino del Marocco di 32 anni senza la patente già conosciuto dai carabinieri, si è costituito poco dopo ma è stato ugualmente arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Ma le indagini sono in corso per verificare se effettivamente era lui al volante della Bmw che si era allontanata a velocità folle. L’uomo che era seduto accanto non è stato identificato.
La tragedia era avvenuta sabato sera verso le 21 a Corsico all’incrocio tra via Piave e via Vittorio Veneto. Renato Fabbi e moglie avevano trascorso il pomeriggio a casa del figlio Paolo a festeggiare il compleanno del nipote di dodici anni. Poco prima delle nove erano risaliti sulla loro Seicento per rientrare a casa. Dietro c’era l’auto dell’altro figlio, Giovanni. Il falegname di Casorate è arrivato ad un incrocio a duecento metri dall’abitazione del figlio ma da via Vittorio Veneto è arrivata a velocità folle una Bmw con due persone a bordo. Il conducente ha saltato lo stop e si è schiantato contro la Seicento: l’impatto è stato devastante. Il conducente della Bmw pirata, invece di fermarsi, ha proseguito la corsa in via Vittorio Veneto. Marito e moglie sono rimasti incastrati tra le lamiere della Seicento e i primi a soccorrerli sono stati proprio i figli. Poi sono stati estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco e rianimati dai medici del 118. Renato Fabbi è stato trasportato al pronto soccorso dell’Humanitas ed è morto poco dopo il ricovero. Il presunto responsabile dell’investimento si è costituito domenica pomeriggio alla caserma dei carabinieri di Corsico.
«E’ un dolore devastante – spiega il figlio Paolo – mio padre in pratica è morto davanti a me e a mio fratello che lo seguiva in auto. Quelle persone, erano in due sulla Bmw, devono pagare quello che hanno fatto. Sono dei criminali. Perchè hanno attraversato l’incrocio a velocità folle, cosa avevano da nascondere? Su quell’auto c’era qualcosa che nessuno doveva vedere? Voglio che la tragedia dei miei genitori venga chiarita nel miglior modo possibile e mi sono rivolto ad un noto penalista di Milano. I miei genitori erano a casa mia per festeggiare il compleanno di mio figlio: era stato un pomeriggio in famiglia trascorso in serenità. Poi la tragedia vicino a casa».
Renato Fabbi era un falegname molto conosciuto a Casorate. Era originario proprio del paese al confine tra le province di Pavia e di Milano. «Una persona sempre allegra e sorridente – conclude il figlio – che amava molto il suo lavoro. Non aveva hobby particolari ma gli piaceva molto andare a pescare. Ci mancherà tantissimo, adesso spero che mia madre riesca a salvarsi». —