A Pavia l'indice Rt è da "zona bianca". Ma il virologo avverte: forse l'effetto di meno tamponi
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Lombardia al top per i contagi, tranne la nostra provincia. Prudente Maga (Cnr): "Questo 0,82 è anomalo, difficile immaginare che da noi circoli meno il virus"
PAVIA. È ancora la Lombardia, con 2.234 nuovi casi Covid nelle ultime 24 ore, la regione con il più alto numero di nuovi positivi in Italia. Sono invece 123 i nuovi contagiati in provincia di Pavia dove comunque continua a scendere l’Rt, con gli ultimi dati, di martedì scorso, che indicano un indice di contagio pari a 0.82, il più basso rispetto a quello delle altre undici province lombarde. Il podio se lo guadagna Cremona con 1.68, seguita da Milano 1.65, Como e Mantova 1.63, Sondrio 1.52, Lodi 1.5, Lecco 1.49, Monza e Brianza 1.43, Varese 1.36, Bergamo e Brescia 1.33. Ed è proprio l’Rt, che descrive il tasso di contagiosità del coronavirus Sars-Cov-2, a giocare un ruolo decisivo nei criteri, previsti nel Dpcm, per la suddivisione a colori del territorio nazionale.
Il caso Pavia
Con la Lombardia finita in zona rossa proprio per un indice, pari a 1.4, che ha superato la soglia di allarme fissata dall’Istituto superiore della sanità, Pavia invece riesce a diventare un “caso” in positivo, con un indice di contagio che risulta in discesa costante e da zona bianca, secondo i parametri attuali. Se lo scorso 19 novembre era a quota 1,17 e la nostra provincia si trovava al decimo posto a livello regionale, il 20 dicembre l’Rt scendeva a 1,06 per arrivare, lo scorso 8 gennaio, intorno a 1 e ora a 0.82, valore medio individuato attraverso una formula matematica che tiene conto degli intervalli di confidenza, una forchetta tra 0,74 e 0,91.
Il virologo è prudente
«Meno ampia è la forchetta tra i due valori limite e più attendibile è il valore medio», spiega Giovanni Maga, virologo, direttore del Cnr di Pavia, che, sull’indice Rt, chiarisce: «Viene calcolato sulla base dei casi sintomatici, ma è difficile immaginare che nella nostra provincia circoli meno il virus. La gente infatti si muove, siamo molto vicini a Milano e ci sono attività aperte come in altre zone della regione. Un Rt così basso si potrebbe quindi spiegare con un minor numero di tamponi e test rapidi. Un’ipotesi che potrebbe chiarire come mai ci sono province, come Sondrio, con un indice più alto. Forse qui è minore la capacità di tracciamento». Restano, precisa il virologo, i dati positivi che, a livello regionale, «indicano segnali di miglioramento. Quella attuale non è una situazione da zona rossa».
In Lombardia, stando al report regionale, la percentuale di positivi, sui tamponi effettuati, è pari al 5,9%. Nella nostra provincia, da inizio pandemia, i contagiati sono stati 27.421, con un rapporto tra numero di positivi e numero di abitanti pari a 5,02% e i decessi sono saliti a 2.059. Resta la città di Pavia quella con più casi, 3.600 e una percentuale di 4.93, seguita da Vigevano, 3.344 e 5.27%, e da Voghera, 1.981 e 5,03%. Al quarto posto Mortara con 813 casi e una percentuale di 5,28, in quinta posizione Stradella 570 e 4,92% e in sesta Garlasco 493, 5,04%. È Cilavegna, con 466 casi Covid e 8,51%, ad avere la percentuale più alta, rispetto al numero di residenti. Tra i primi dieci Comuni del territorio provinciale con più contagiati si trova anche Belgioioso che di casi ne conta complessivamente 414 e 6,67%. —
Stefania Prato