Dall’assenso sul sito alla prenotazione: ecco come e dove si vaccineranno gli 80enni pavesi
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Da lunedì la procedura potrà essere avviata anche da familiari e assistenti. Ci si può rivolgere a dottori e farmacisti. Appuntamenti fissati sulla base delle dosi in arrivo
PAVIA. L’assenso-richiesta per il vaccino Covid, la chiamata con data e luogo della somministrazione, la doppia iniezione con la seconda dose a 21 giorni dalla prima: sono questi i passaggi base della procedura con cui, dal 18 febbraio, inizierà la fase 2 della campagna vaccinale contro il Covid con la quale la regione conta di immunizzare entro la fine di marzo tutti i 45mila ultra 80enni della provincia di Pavia. Il meccanismo per richiedere e ottenere il vaccino è relativamente semplice (sulla carta), ma una guida alla procedura è necessaria.
Le richieste da lunedì 15
L’assenso alla vaccinazione è un passaggio necessario perché non si tratta di un obbligo: insieme all’assenso si prenota anche la dose. La procedura si potrà avviare solo da lunedì 15 sul portale della Regione vaccinazionicovid.servizirl.it, raggiungibile anche dal sito della regione Lombardia. Potranno prenotarsi tutti i lombardi con 80 anni o più (compresi quindi i nati nel 1941). Naturalmente potranno compilare il modulo sul sito anche i familiari e gli assistenti (badanti, ad esempio) che si prendono cura degli anziani.
I documenti necessari
Per la richiesta della vaccinazione è necessario avere a portata di mano la tessera sanitaria della persona per cui si chiede la somministrazione: i dati della tessera dovranno essere inseriti nel modulo on line. L’accesso al portale si può effettuare da qualunque strumento: computer, tablet e smartphone. Si dovrà anche inserire un numero di cellulare (dell’anziano, di un familiare o di un assistente). Se non è disponibile un numero di cellulare si potrà inserire anche un numero di utenza fissa. I dati della tessera sanitaria serviranno anche a verificare l’età di chi richiede il vaccino.
Medici e farmacisti in aiuto
Chi non avesse la possibilità di accedere al sito per la prenotazione da computer, tablet o smartphone, potrà rivolgersi al medico di famiglia o a una farmacia. Medici e farmacisti, fino a ieri, non avevano ancora avuto il protocollo completo, ma Regione Lombardia assicura che entro lunedì la macchina potrà partire. In ogni caso da sabato 13 sarà attivo un numero verde per le informazioni: 800-894-545.
La chiamata
Data e luogo dell’appuntamento per la vaccinazione saranno comunicati per Sms (o con una telefonata se si lascia un numero fisso) direttamente all’anziano o ai suoi familiari. La somministrazione (dal 18 febbraio) non sarà nello studio del medico di famiglia, ma in uno dei punti che le aziende sanitarie stanno individuando. Dopo la somministrazione, il protocollo prevede un’attesa di almeno 15 minuti in presenza di personale sanitario. L’immunizzazione si ottiene con due dosi di vaccino: la data per la seconda somministrazione verrà comunicata nel corso della prima vaccinazione.
Gli appuntamenti per la somministrazione - spiega la Regione - "saranno fissati e comunicati in base alle dosi di vaccino che la struttura del Commissario Arcuri metterà a disposizione per le persone che rientrano in questa categoria, denominata "1 ter". Al momento si tratta di Pfizer e Moderna e secondo le previsioni di consegna si ipotizza di poter concludere la prima dose entro la settimana del 29 marzo". Secondo il programma di consegne ad ora comunicato dal commissario Arcuri alla regione, da giovedì 18 febbraio saranno effettuate 18.000 somministrazioni; dal 22 febbraio 54.000; dal 1 marzo, 108.000; dall'8 marzo 138.00; dal 15 marzo, 138.000; dal 22 marzo, 138.000; dal 29 marzo, 132.000. Dopo un intervallo di 21 giorni inizierà la somministrazione della seconda dose.
L'iniezione
I vaccini Pfizer in virtù delle caratteristiche di conservazione (mantenimento della catena del freddo) saranno somministrati dai centri vaccinali di Ats e Asst come si è fatto peroperatori sanitari e amministrativi delle strutture ospedaliere pubbliche e private, ospiti e personale Rsa; quelli Moderna, più gestibili, potranno essere utilizzati per i soggetti allettati che saranno raggiunti direttamente al domicilio attraverso l'impiego di Usca, medici di famiglia o dell'Esercito.
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