Immigrazione, affondano due barconi: 14 morti
La notizia arriva dalla Guardia nazionale tunisina. I naufragi sarebbero avvenuti poco al largo di Sfax. Tra le vittime, almeno 4 bambini
Nel giorno in cui il Consiglio d’Europa bacchetta i Paesi dell’Unione europea sulla gestione dei migranti, considerandoli di fatto responsabili dei drammi che si consumano nel Mediterraneo, dalla Tunisia arriva la drammatica notizia dell’ennesimo naufragio di due barche di disperati, con una quindicina di morti accertati. Lo ha fatto sapere la Guardia nazionale tunisina secondo cui nella notte nel Canale di Sicilia, poco al largo di Sfax, c’è stato il naufragio di due dei tanti barconi diretti in Italia: 14, secondo una prima stima, le persone che avrebbero perso la vita, e tra loro almeno 4 bambini; 139 le persone che invece sono state tratte in salvo. I migranti, hanno fatto sapere le autorità di Tunisi tramite un portavoce, provenivano per la maggior parte da Paesi dell’Africa subsahariana.
Purtroppo non è la prima volta che accade e sia l’Unhcr sia l’Oim hanno già calcolato che da inizio anno ad ora almeno 251 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, la maggior parte sulla pericolosa rotta del Mediterraneo centrale. Un numero che è già più alto di quello dello scorso anno quando, nello stesso periodo, le persone morte erano state 233. Secondo il più recente report di «Missing Migrants Project» di Oim e Unhcr, il rapporto tra tentativi di traversata e morti, quest’anno è raddoppiato rispetto all’anno scorso, passando dallo 0,8% all’1,6%. Circa 10mila le persone che hanno tentato la traversata, la metà delle quali ha raggiunto le coste e i porti italiani, o autonomamente o con l’aiuto delle navi di soccorso, Ong, private o militari che siano.
Proprio ieri sera la Spagna aveva soccorso un barcone diretto verso le Canarie: 49 le persone salvate ma sull’imbarcazione c’era anche un cadavere. I sopravvissuti hanno detto che almeno altri 4 migranti sono morti durante la traversata nell’Oceano Atlantico, i loro corpi gettati in mare.
Il Consiglio d’Europa, tramite il commissario per i diritti umani Dunja Mijatovic, ha oggi messo in guardia l’Unione europea: «Gli Stati Ue devono urgentemente cambiare le loro politiche migratorie nel Mediterraneo, perché quelle attuali mettono in pericolo la vita e il rispetto dei diritti di rifugiati e migranti», ha detto. E, riferendosi proprio agli accordi di Italia e Malta con la Libia, all’operazione Irini e alle azioni contro le Ong, ha aggiunto: «Molte azioni degli Stati sembrano avere lo scopo implicito o esplicito di lasciare il campo libero alla guardia costiera libica perché intercetti le imbarcazioni di migranti».