Zona rossa, la folle corsa prima del lockdown: dai centri estetici ai supermercati
Presi d’asssato coiffeur e centri estetici prima delle chiusura. Il presidente nazionale di Confesercenti immagine e benessere: «Non ci aspettavamo questo assalto»
Non c’è soltanto l’assalto a parchi o piazze sollecitato dalle belle giornate dell’ultimo week end prima del lockdown. Una delle ultime corse degli italiani prima della chiusura è quella da parrucchieri ed estetisti, attività commerciali che, per decreto, dovranno restare chiuse in attesa di un nuovo ordine. E poi ristoranti pieni e centri commerciali presi letteralmente d’assalto. E’ la voglia di evasione prima della chiusura, l’ennesima di questo anno che sembra interminabile da quando è scoppiata l’epidemia sanitaria dovuta al coronavirus.
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Così, oggi, c’è stato un vero e proprio assalto anche da parrucchieri e centri estetici. C’è chi accorre dal coiffeur chiedendo soprattutto ''lavori tecnici'' come la copertura dei capelli bianchi o il ritocco dei colori per le donne. Mentre gli uomini cercano di premunirsi, anticipando il consueto taglio di una o due settimane.
L'impennata delle richieste, che ha portato a un aumento della domanda del 100%, è dovuta soprattutto alle donne (70%) ma anche agli uomini (30%). Ovviamente anche le estetiste sono state prese d'assalto e, anche in questo caso, per i lavori di 'manutenzione' come ceretta, mani e piedi.
«La chiusura è giusta, solo che si poteva dirlo con un po' di anticipo, in modo da potersi organizzare», sottolinea il presidente nazionale di Confesercenti immagine e benessere Sebastiano Liso. Liso, che a Milano gestisce una catena di negozi, spera di poter uscire dal lockdown prima Pasqua, per poter accogliere le clienti che nei periodi di festa non rinunciano alla messa in piega dal parrucchiere. «Speriamo che nelle prossima settimane arrivi qualche segnale positivo che consenta di aprire una settimana prima, in modo da consentici di lavorare in vista delle feste».
Intano, oggi, le richieste di appuntamenti sono raddoppiate, rispetto ai 'normali' fine settimane dell'ultimo anno. «Sembra quasi una di quelle giornate che anticipano la chiusura estiva, con la differenza che domani non andiamo al mare» scherza Liso.
E poi i ristoranti, le piazze, le vie centrali delle principali città italiane prese d’assalto. Scene che si ripetono, ormai, tutte uguali, alla vigilia di ogni dpcm o decreto che sia. E chi non ha scelto la gita fuori porta ha ripiegato sui supermercati, in molte parti d’Italia presi d’assalto. Scene che, in un certo senso, ricordano i primi lockdown di un anno fa, con i carrelli pieni di ogni genere alimentare. Ma le piattaforme alimentari resteranno aperte anche nel periodo in zona rossa.