Le distese fiorite e i colori della Colombina cava
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È una pianta erbacea perenne diffusa allo stato spontaneo in quasi tutta Italia nei terreni incolti, fino a mille metri
La Corydalis cava, chiamata comunemente Colombina cava, è una pianta spontanea autoctona che in questo periodo crea delle distese fiorite. Anche nelle zone dell’arboreto dell’Orto Botanico dell’Università di Pavia, in questi giorni, gli spazi stanno riempiendo di colori. La Colombina cava appartiene al genere Corydalis ed è una pianta erbacea perenne diffusa allo stato spontaneo in quasi tutta Italia nei terreni incolti, ai margini delle siepi, nei boschi di latifoglie, da 0 a 1000 metri di quota.
Questa pianta, da molti anni viene coltivata anche a scopo ornamentale per la sua resistenza alle avversità. La pianta ha una radice bulbosa-fascicolata, con numerose radici fascicolate secondarie. Possiede un tubero che da sodo e carnoso diventa cavo col passare del tempo. La parte aerea, alta circa 20-30 cm, è composta da fusti eretti non ramificati e poco fogliosi. Le foglie possono ricordare quelle della Aquilegia e sono glauche, di colore verde-bluastro e ricoperte da pruina. I fiori nettariferi, sono raggruppati in infiorescenze a racemo portate sulle sommità dei fusti. I fiori (solitamente dai 5 ai 20 per infiorescenza) sono sorretti da brattee di forma allungata e di colore verde. La corolla è formata da 4 petali saldati alla base dove quello superiore risulta il più grande. Quest’ultimo è ricurvo all’indietro formando vagamente uno sperone che contiene nettare.
Il colore dei fiori va dal bianco al rosa, dal blu-violetto al porpora. I frutti sono capsule simili alle silique contenenti semi che cadendo al suolo daranno vita a nuove piante di Corydalis. I semi, piccoli e neri, sono avvolti da una sostanza grassa, detta eleosoma, ricca di nutrienti e che ne favorisce la dispersione ad opera soprattutto delle formiche. E’ una pianta che ama il luoghi umidi ombreggiati o al massimo all’ombra parziale delle chiome degli alberi o delle siepi. In pieno sole cresce in maniera più stentata. Predilige il terreno profondo, umido, ma ben drenato e soprattutto ricco di sostanza organica. Il substrato ideale di coltivazione è quello a pH leggermente acido. Generalmente si accontenta delle piogge ma se il clima è troppo secco va annaffiata soprattutto durante la ripresa vegetativa, nel periodo della fioritura e in estate per evitare la perdita precoce delle foglie. La pianta sopravvivrà comunque ma il terreno rimarrà spoglio presto. Le piante di Corydalis, come i tulipani, per fare un esempio conosciuto, si coltivano facilmente anche in una fioriera larga circa 20 cm e lunga almeno 50 cm riempita di substrato da giardino misto a torba e sabbia.
Le piante bisognerà porle a dimora a 15-20 cm ed il contenitore posto in una zona riparata dal sole e dal freddo. In inverno, stagione in cui le piante entrano in riposo vegetativo il terreno va mantenuto appena umido se i bulbi vanno lasciati a dimora. È una specie molto scenica ed ornamentale che potrà creare macchie fiorite nei nostri giardini in sostituzione ai classici bulbi ornamentali primaverili. —