Davide Ferrari regala poesie al telefono «Un po’ di bellezza in questi giorni difficili»
È bastato un post su Facebook per ottenere una risposta calorosa. E lui recita versi ogni giorno dalle 13 alle 20
Poesie in regalo. Con una telefonata (dalle 13 alle 20). «Scelgo la poesia tra quelle che più amo e... spero piaccia. Di questi tempi non è molto, ma un filo di bellezza può anche cambiarci la giornata». A donare bellezza è Davide Ferrari, attore, autore di testi per il teatro e poeta lui stesso. E’ bastato un post su Facebook, nel primo pomeriggio di lunedì, a rendere subito rovente il suo cellulare. «Una risposta davvero inaspettata» ammette lui rispondendo alla nostra chiamata in uno dei rari momenti in cui la linea risultava libera.
«L’idea mi era venuta già in occasione del primo lockdown – spiega – Ma per scaramanzia, sperando che i tempi della chiusura non si dilatassero, avevo preferito soprassedere. Ora che siamo di nuovo in zona rossa ho pensato di attuarla per tenere allenata la memoria ma soprattutto per condividere qualcosa». La sorella Giulia ha disegnato la locandina. Il tam tam in Rete ha fatto il resto.
In poche ore il telefono si è animato incessantemente.
«E stanno succedendo cose belle e curiose – racconta Davide Ferrari –. Ricevo chiamate da tutta Italia e anche dall’estero. C’è chi chiede una poesia per sè o chi, come Valentina di Milano, ha voluto dedicarne una alla sorella Roberta che vive a Catania e compie gli anni. Non si vedono da mesi a causa del Covid. Ho pensato per lei “La vita è la meraviglia delle meraviglie” di Arsenij Tarkovskij».
Intanto sui social la voce corre. Maria Giulia racconta che stava stirando, in una pausa ha letto il post rilanciato da una biblioteca della sua città, Firenze, e ha chiamato.
«Io ho telefonato a questo sconosciuto Davide Ferrari che regala con la sua voce una poesia. – scrive – Mi ha donato una "Poesia domestica" del russo Osit Mandelstam, del 1931. Bellissima. La sua voce anche, davvero bella anche lei, un regalo. L'energia della poesia non tradisce mai. Chiamatelo, chiuderete il telefono con un sorriso stampato in faccia».
E via per tutto il pomeriggio a snocciolare versi del lituano Donaldas Kajokas, di Gianni Rodari, del ligure Paolo Bertolani, di Zbigniew Herbert, di Fosco Maraini, di Hugo Mujica e alcune sue (“Dei pensieri la condensa” ha la prefazione dell’amico paterno Franco Loi, ndr).
«Riscontro davvero grande entusiasmo in chi chiama – conferma Ferrari – Mi ringraziano e poi chiedono incuriositi il nome dell’autore e del libro dal quale è tratta la poesia. Trovo sia un bel modo gratuito di diffondere gentilezza e avvicinare le persone alla poesia».
Dalla Germania l’ha contattato Katrina, la figlia di Kajokas. Una ragazza ha chiamato con whatsapp da Città del Messico, dove Ferrari era stato in tour qualche anno fa.
«Qualcuno mi ha proposto anche scambi di poesie e mi invierà suoi lavori – racconta il poeta pavese – . Nascono intrecci inaspettati».
E ieri è arrivata anche la prima recensione di questa avventura al telefono. «È un anno che vediamo poco le persone, non abbiamo quasi più contatti – scrive Guia Boriani sul suo blog –. Il pensiero di scambiare la mia voce con quella di qualcuno che non conosco, senza che chieda niente in cambio, ha smosso l'inerzia in cui sono caduta. Mi sono detta: ma sei sicura di riuscire a telefonare a uno sconosciuto per farti leggere una poesia? (...) Una bella voce simpatica mi ha chiesto il nome, la zona in cui abito e in un attimo ha trovato la poesia per me. Una poesia sulla genovese stazione Principe: “Genova P.P.” di Daria Menicanti. Basta un filo di bellezza e la vita sembra un pochino meglio». —