Madonna “dal Soc” tra storia e natura, una passeggiata in mezzo alle risaie
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Lunedì 1 marzo la Lombardia era tornata in zona arancione dopo una parentesi gialla. Le persone di nuovo rinchiuse all’interno delle loro città e le comprensibili proteste da parte degli abitanti dei piccoli comuni sperduti nelle campagne. Ora, con l’entrata in vigore della zona rossa lo scorso lunedì 13 marzo, non si può nemmeno girare liberamente dentro i paesi e si può uscire di casa solo per motivi di necessità e urgenza ma non per farsi una passeggiata al sole. Non resta che aspettare nuovi allentamenti delle misure restrittive anti contagio per esplorare il territorio e le sue bellezze, che non mancano nemmeno nei centri abitati più piccoli.
Ne è un esempio Lomello, comune di appena 2.100 abitanti nel cuore della Lomellina. Oltre al noto complesso architettonico che include la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Battistero di San Giovanni ad Fontes, testimonianze del romanico lombardo, ad appena 5 chilometri da Lomello, nel comune confinante di Velezzo Lomellina sorge il meno conosciuto santuario della Madonna dal Soc.
Per raggiungerlo, da Lomello, è necessaria poco più di un’ora di camminata in mezzo alle risaie. Bisogna percorrere la strada provinciale 150 in direzione Semiana, poi imboccare la strada che porta verso Velezzo Lomellina e seguirla fino a raggiungere il cartello che segnala il termine del comune di Lomello. Proprio lì si trova anche il cartello che indica la direzione per raggiungere il santuario: si segue una discesa fino a trovarsi di fronte un sentiero fra i campi che conduce direttamente alla chiesetta.
Questa chiesetta fu costruita nella prima metà del tredicesimo secolo. È realizzata in mattoni e ha un ampio avanportico con delle panche, perfette per riposarsi dopo la camminata. Il nome “Madonna dal Soc” sembra ricondurre al motivo per cui la chiesa fu costruita. Si narra infatti che una giovane sordomuta vide apparire la Madonna su un tronco (“soc” in dialetto lomellino) che galleggiava in mezzo al torrente Agogna, che scorre poco più avanti rispetto al luogo in cui ora si trova il santuario. La ragazza, cercando di recuperare il tronco, cadde nell’acqua e riuscì a salvarsi per miracolo. Ma, soprattutto riacquistò la parola e, raccontato l’accaduto ai concittadini, questi riuscirono a recuperare il ceppo e a portarlo nella chiesa di Velezzo o Lomello (la collocazione è incerta). La reliquia, tuttavia, fu ritrovata il giorno seguente sul luogo del miracolo, dove si decise di lasciarla e dove, infine, fu costruito il santuario della Madonna dal Soc.
Oltre alla semplicità dell’architettura della chiesetta, è stupendo il luogo in cui essa sorge, fra le risaie e la vegetazione della riva dell’Agogna. Al suo interno è conservato un affresco della Vergine Maria, mentre alle finestre sono appesi rosari e vari ex voto che testimoniano la tenerezza che gli avventori provano nel visitare questo sito. —
E voi avete delle “cartoline dalla provincia” da spedirci? Un luogo del cuore, un posto che vi piace particolarmente, un angolo in cui vi portavano i vostri genitori da piccoli o che avete scoperto da soli, ora che siete più grandi. Se avete voglia di raccontarceli e vederli pubblicati sul quotidiano La provincia pavese, mandateci una foto e una descrizione del posto (dove si trova, come arrivarci, come si chiama, perché ce lo state segnalando) a ragazzi@laprovinciapavese.it o su Instagram con l’hashtag #tiportoinprovincia (taggate @provinciapavese).