Vaccini over 80, estremamente vulnerabili e disabili gravi: la Regione fissa i termini
Per i grandi anziani, si conta di finire il giro della prima dose entro domenica (ed entro il 20 per chi ha chiesto di essere vaccinato a casa)
MILANO. Con 127.013 somministrazioni entro domenica, tutti gli over 80 della Lombardia che hanno aderito alla campagna vaccinale anti Covid (668.033) avranno ricevuto la prima dose di vaccino. Verranno somministrate a questa categoria mediamente 23.000 dosi al giorno. Lo fa sapere in una nota Regione Lombardia, la quale ricorda che quanti non avessero ancora aderito alla campagna (circa 58.000 "grandi anziani"), è ancora possibile farlo attraverso il Portale di Poste Italiane. Entro il 20 aprile riceveranno la prima dose anche gli over 80 che hanno manifestato l'esigenza di essere vaccinati a domicilio, circa 50.000, di cui ad oggi 12.164 sono già stati vaccinati.
Per quanto riguarda i pazienti estremamente vulnerabili, la vaccinazione avviata il 18 marzo scorso presso i centri di riferimento delle strutture sanitarie pubbliche e private, ha toccato quota 47.936 persone che hanno ricevuto la prima dose. Da venerdì 9, per coloro che non sono seguiti da un centro specialistico ospedaliero, la prenotazione sarà possibile sul Portale di Poste Italiane. I cittadini che non riuscissero ad iscriversi direttamente sul portale potranno rivolgersi al proprio medico di medicina generale che valuterà l'inserimento negli elenchi di priorità vaccinale.
Dei 283.000 disabili gravi residenti in Lombardia, 89.348 hanno già ricevuto la prima dose. Quelli che non sono ancora stati coinvolti, insieme ai loro caregiver, potranno prenotare l'appuntamento, sempre attraverso il sito di Poste. Dal 16 aprile, infine, sarà consentita la prenotazione del vaccino anche per i caregiver dei disabili e degli estremamente vulnerabili che hanno già ricevuto la somministrazione e per i genitori dei minori non vaccinabili.
Intanto anche la Lombardia è alle prese con il caso AstraZeneca. «Apriamo in anticipo le prenotazioni ai 70enni perchè l’adesione della fascia tra i 75 e i 79enni, dopo un inizio molto promettente, è inferiore al previsto. E la causa è AstraZeneca». A dirlo è il direttore generale dell’assessorato al Welfare della Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, in un’audizione in commissione regionale Sanità. «Se un 80enne - aggiunge Pavesi - rifiuta il vaccino AstraZeneca non sappiamo come comportarci. È un problema. Ci stiamo pensando, per ora lo mettiamo in coda». Il dg ha poi ricordato che ora AstraZeneca «è indicato per le vaccinazioni degli over 60, è un percorso ad ostacoli, che supereremo però esiste anche questo problema».