La tangenziale Est passa all’Anas. Fracassi: serve il ponte per Cura
L’obiettivo finale è il raddoppio del tratto a doppio senso di marcia. Il sindaco: «Tempi non brevi»
PAVIA
Da lunedì la tangenziale Est passa sotto la competenza di Anas e si riapre la partita per il raddoppio di un nodo stradale cardine per la viabilità da e per il capoluogo. Il primo passo dovrebbe essere, almeno nelle intenzioni del Comune, la realizzazione di un cavalcavia sullo svincolo per Cura.
gli enti in campo
Se il presidente della Provincia Vittorio Poma mette sul piatto l’ipotesi di una collaborazione tra Comune e Provincia per avviare il primo livello di progettazione, «fondamentale perché Anas vada alla ricerca dei fondi necessari», per il sindaco Fabrizio Fracassi diventa urgente puntare subito sulla realizzazione di una sopraelevata all’altezza del rondò di Cura e sul miglioramento del collegamento tra tangenziale est ed ovest e, in un secondo tempo, procedere al raddoppio «che richiede tempi più lunghi per la mole dell’investimento». Investimento che toccherà ad Anas che, al momento, ha in cassa le somme necessarie alla manutenzione ordinaria, ma non quelle per gli interventi straordinari. «La soluzione meno costosa è prevedere un ponte all’altezza del rondò di Cura – spiega il sindaco -. La realizzazione di uno svincolo permetterebbe un percorso lineare. Si dovrebbe risolvere anche il problema del collegamento tra tangenziali est ed ovest dove quotidianamente si formano lunghe file. Ho chiesto ad Anas anche il raddoppio della tangenziale attuale che non può essere considerata una tangenziale vera e propria. Un’opera essenziale per la quale non ho ricevuto un “no”, anche se certamente non sarà a breve termine».
obiettivo collaborazione
Per il presidente Poma diventa fondamentale allacciare una collaborazione virtuosa con Anas. E spiega: «Comune e Provincia potrebbero farsi carico della prima fase progettuale, il progetto di fattibilità tecnico-economica, che consentirebbe ad Anas, con cui verrebbe stipulata una convenzione, di inserire l’intervento tra gli interventi da finanziare». Poi Poma sottolinea come, con la firma dei verbali di consegna, «si sia completato il percorso di riclassificazione della rete stradale di interesse statale».
«Per la Provincia di Pavia si tratta di 276 km, poco meno del 30% dell’intera rete stradale. La contemporanea dismissione aiuta gli enti a recuperare importanti risorse da investire sulle strade provinciali che restano il nervo scoperto di una importante funzione fondamentale. Ci auguriamo che la collaborazione con Regione Lombardia ci aiuti, come in passato, a migliorare la capacità di investimento». —
Stefania Prato