Dosi utilizzate, la Lombardia adesso è prima. Variante indiana, per ora nessun caso
La percentuale di vaccini utilizzati rispetto alle dosi consegnate sfiora il 90 per cento. La variante indiana non è stata ancora sequenziata in regione
MILANO. I disguidi sulle prenotazioni e sugli sms di Aria SpA sembrano essere un lontano ricordo in Lombardia. Passata alla piattaforma di Poste italiane, la Regione ha iniziato a correre sulla campagna vaccinale anti-covid. La sera di lunedì 3 maggio la Lombardia è balzata in testa alle somministrazioni in percentuale alle dosi consegnate (89,3%), a pari merito con le Marche. In totale le inoculazioni lombarde sono state 3.639.483 a fronte di 4.077.550 consegnate. Il Primo maggio sono state aperte le prenotazioni per la fascia d’età 16-49 anni con esenzione per patologia, mentre attualmente è in corso la vaccinazione degli over 60: c'è attesa ora per la fascia 50-59 anni. Nei giorni scorsi le somministrazioni giornaliere in regione avevano superato le 100 mila dosi, mentre l’ultimo dato giornaliero aggiornato al 3 maggio parla di 71.174 inoculazioni.
Quanto alla pandemia, in Lombardia non è ancora stato sequenziato alcun caso di variante indiana del Coronavirus. Lo si evince dai dati presentati in Consiglio Regionale dalla vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, in risposta ad un'interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle, Gregorio Mammì. Secondo i dati forniti da Letizia Moratti, infatti, in Lombardia sono stati sequenziali 5.423 casi di variante inglese, 33 casi di variante sudamericana, 50 casi di variante giapponese e 34 di variante nigeriana. Sono poi stati rilevati 185 casi relativi ad altre varianti, le quali per la dg Welfare non sono di interesse scientifico e, comunque, non riconducibili alla variante indiana.
Letizia Moratti ha poi spiegato che «l'Italia è indietro con le genotipizzazioni. Sarà mia cura portare la questione in conferenza Stato-Regioni con gli altri assessori alla Salute per presentare poi una proposta - ha concluso - per aumentare il sequenziamento così come viene fatto in altri Paesi».