Bonifica area ex Necchi la vecchia proprietà rifiuta di pagare il conto
Impugnate al Tar le decisioni di Comune, Provincia e Arpa Al centro della controversia l’inquinamento della falda
pavia
Potrebbe essere un nuovo ostacolo sul percorso di recupero del comparto ex Necchi: un ricorso al Tar della Lombardia con il quale l’ex proprietaria, la società Partecipazioni Italiane Spa, chiede di annullare alcuni provvedimenti del Comune, della Provincia e di Arpa.
La società Partecipazioni italiane nacque dalle ceneri della Necchi ed ebbe la proprietà di buona parte dei terreni. Attualmente si trova in liquidazione, cioè è destinata ad estinguersi per volontà dei suoi soci. Già in passato aveva contestato, senza successo in primo grado, una decisione della Provincia che le imponeva di procedere alla bonifica della falda acquifera sottostante la Necchi. Qui, le analisi hanno rivelato la presenza di sostanze inquinanti cancerogene che, in alcuni casi, superano di molto i limiti di legge.
Il 10 dicembre 2020, Partecipazioni italiane notificò al Comune un ricorso al Tar. I suoi legali chiedono l’annullamento di una decisione del dirigente all’Urbanistica e all’ambiente che approvava la «revisione del piano caratterizzazione area Necchi Sud». Si riferiscono, in particolare, alla parte in cui recepisce un parere della Provincia. Partecipazioni italiane chiede anche l’annullamento della nota con cui il Comune di Pavia ha indetto una conferenza dei servizi per discutere il “piano della caratterizzazione delle acque di falda” presentato da Magis Spa, la società di logistica che ha i propri capannoni su una porzione dell’area.
Il piano di caratterizzazione è una specie di studio preliminare che dice dove bonificare un terreno e da quali sostanze.
A fronte del ricorso al Tar da parte della società Partecipazioni italiane, la giunta guidata dal sindaco Fabrizio Fracassi ha deciso di opporsi alle richieste della controparte e ha incaricato un avvocato preventivando una spesa di 10.856 euro a titolo di parcella. Ieri abbiamo chiesto informazioni al Comune, ma la risposta del Mezzabarba è stata: «Nessun commento sulla delibera». Silenzio anche da parte della società Pv01 Re, che ha acquistato l’area per recuperarla. —