Sms a ragazzini, prete accusato di adescamento
L’ex parroco 57enne a processo anche per detenzione di materiale pedoporno. Inchiesta partita da denunce dei genitori
CAVA MANARA. Contro di lui ci sono alcuni messaggi inviati dal suo cellulare a tre ragazzini di età compresa tra i 14 e i 15 anni, che all’epoca dei fatti, nel 2015, frequentavano il Grest della parrocchia. Ora don Mario Cardinetti, 57 anni, ex parroco di Cava e oggi in servizio in una parrocchia di Milano, potrà difendersi in un processo. Il giudizio a suo carico, per le accuse di adescamento di minorenni e detenzione di materiale pedopornografico, comincerà il 20 maggio davanti al giudice Raffaella Filoni (il sacerdote è difeso dall’avvocato Marco Casali). Tutto era partito dalla denuncia dei genitori dei ragazzi, che erano venuti a conoscenza dei messaggi inviati ai propri figli. Denunce che avevano portato a una perquisizione a carico del sacerdote, nel corso della quale erano stati sequestrati il telefono e altro materiale informatico.
Imputato e vittima
Le indagini per adescamento di minori si erano intrecciate con un altro filone, legato a presunte estorsioni di cui lo stesso sacerdote sarebbe stato vittima e da lui stesso denunciate. Estorsioni che avevano trovato riscontri in alcuni messaggi telefonici e che avevano portato a un filone giudiziario parallelo, con due 30enni indagati per avere ricattato il sacerdote, chiedendogli soldi in cambio del loro silenzio proprio sui presunti incontri tra il don e alcuni ragazzini che frequentavano la parrocchia. L’accusa di estorsione ha retto al vaglio del processo di primo e secondo grado: uno dei due indagati è stato condannato a 4 anni di carcere. Ma gli accertamenti sulla vicenda erano andati avanti.
I reati a sfondo sessuale
I fatti, secondo l’accusa formulata dalla procura di Milano, competente per questi reati, sarebbero avvenuti nell’estate del 2015. Sotto la lente dei magistrati milanesi erano finiti in particolare alcuni messaggi inviati a tre ragazzini. In un caso il sacerdote avrebbe mandato svariati sms (ma sono emerse anche diverse telefonate) a un 15enne invitandolo ad andare a dormire da lui. Messaggi dello stesso tenore, con inviti del tipo «Vieni a farmi compagnia?», sarebbero stati inoltre inviati a un adolescente di 14 anni e a un altro minore di 15 anni. Nelle carte dell’inchiesta compare anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico: tra i supporti informatici sequestrati dagli investigatori erano spuntati alcuni video di ragazzi minorenni. —