La procura: «Contrini saccheggiò i conti di 72 anziani intascando 2,66 milioni»
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Chiuse le indagini e aumentano le contestazioni all’ex assessore. Coinvolta anche la convivente del complice Di Modica
Un elenco di 72 vittime. Anziani, disabili e persone fragili che erano sotto la tutela di Sergio Contrini, 64 anni, loro amministratore di sostegno, e che si sono ritrovati, in alcuni casi, senza più un centesimo sui propri conti. La procura di Pavia, nel tirare la somma delle indagini per peculato a carico dell’ex assessore ai Servizi sociali di Pavia, dal 17 febbraio in carcere a Torre del Gallo, ipotizza la sparizione di 1,87 milione di euro, anche se, secondo gli accertamenti della guardia di finanza, i conti non tornano per una cifra ancora più alta, che si aggira intorno ai 2,66 milioni euro. Nell’avviso di conclusione delle indagini, firmato dal magistrato Andrea Zanoncelli, compare anche il nome dell’amico di Contrini, Douglas Di Modica, 41 anni, di Milano ma domiciliato a Rho, a cui viene contestata la stessa accusa di peculato per avere ricevuto, attraverso prelievi in contanti e bonifici, circa 400mila euro di denaro proveniente dai conti degli anziani. Nell’avviso di chiusura delle indagini spunta poi il nome di un’altra indagata: Adriana Hosodova, 43 anni, di origini slovene ma residente a Rho, convivente di Di Modica. La procura le contesta il trasferimento fraudolento di valori.
Verso la richiesta di processo
L’avviso di conclusione delle indagini, che anticipa di norma la richiesta di giudizio, è stato notificato agli avvocati Riccardo Ricotti (per Contrini) e Guido Stampanoni Bassi (per Di Modica e Hosodova). Nel documento vengono elencati tutti gli episodi contestati all’ex assessore ai Servizi sociali di Pavia, all’amico Di Modica (che ora è ai domiciliari e liberto e ha ottenuto anche il permesso di lavorare) e alla convivente. Il nome della donna rappresenta una novità rispetto a quanto era emerso fino a questo momento. Risulta proprietaria della società Orixas, che si occupa di ristorazione, con sede a Milano. Attività che, secondo le indagini, la donna risulta avere acquistato a maggio 2016 dal precedente proprietario, cioè Di Modica, per un prezzo di 100 euro. Di Modica, nonostante il passaggio di proprietà, avrebbe continuato ad amministrare la società. Sarebbe stata proprio la Hosodova, il giorno dopo i sequestri disposti dal giudice sui conti di Di Modica, ad aprire un conto corrente per depositare 18mila euro ottenuti come ristoro Covid per il ristorante.
Le altre denunce
La parte più consistente delle accuse riguarda però il denaro che risulta essere stato sottratto dai conti degli anziani per spese slegate dalle loro necessità. Per alcuni anziani mancano anche i rendiconti che Contrini era tenuto a presentare al giudice. Dalle indagini è emerso che in molti casi i conti sarebbero stati svuotati, in tutto o in parte, attraverso prelievi di denaro, alcuni in contanti, anche per diverse decine di migliaia di euro, e in altri casi attraverso bonifici. Dopo le prime 35 denunce se ne sono aggiunte, in seguito agli arresti, altre sei. Di queste 41 vittime la procura ha ricostruito con precisione ammanchi e irregolarità, ma anomalie sono state trovate anche nella gestione di altri 31 anziani.