Moratti illustra la sua riforma sanitaria: “Favoriamo la sanità territoriale”. Ma le opposizioni attaccano
foto da Quotidiani locali
Non ci sta Letizia Moratti, vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia, a prestare il fianco alle critiche dell’opposizione sulle linee guida per la riforma della sanità lombarda. E dopo la presentazione in commissione Sanità al Pirellone, pungolata sul vivo sui tempi - non indicati - della riforma della Legge 23 del 2015 - la cosiddetta Riforma Maroni - ribadisce quale sia «lo spirito» della sua riforma (che sarà sottoposta a oltre cento audizioni prima di essere approvata): «Lo spirito di questa proposta di riforma è sicuramente il rafforzamento della sanità territoriale, in maniera molto concreta». L’assessora ha spiegato ai consiglieri regionali che «la territorialità» della sanità si traduce in «Case della comunità, di distretti, di centrali operative territoriali, di ospedali della comunità». La Vicepresindente lombarda ha poi scandito i tempi, anche se resta nebuloso il momento in cui la nuova legge elettorale entrerà in vigore. «Entro settembre faremo una ricognizione dei siti idonei per la realizzazione delle 216 Case della comunità, dei 101 Cot (centrali operative territoriali, ndr) e dei 64 ospedali di comunità ed entro dicembre faremo l'individuazione precisa dei siti di realizzazione».
E sebbene le linee guida di Moratti abbiano ricevuto l’ok di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari Regionali) - «ritengo che il contenuto abbia recepito le indicazioni del Ministero della Salute - afferma il presidenhe Mantoan nella comunicazione - auspico una conseguente adozione in legge dei contenuti presenti nella dgr esaminata», restano critiche le opposizioni. Per il Partito Democratico la riforma è ancora in fase embrionale e poco sviluppata. Mentre per Niccolò Carretta di Azione «abbiamo atteso mesi per ottenere i primi strumenti di lavoro e il materiale che ci aiutasse a capire l'indirizzo che la giunta vorrà prendere in questa riforma. Purtroppo, il ritardo non è giustificabile vista la scarsa qualità del materiale e le piccolissime modifiche che non risolvono le criticità evidenziate dal Ministero e da Agenas». Per Carretta le «mancanze totali» riguardano «le farmacie e il loro ruolo capillare e di presidio territoriale, il chiarimento sui meccanismi delle nomine e le indicazioni per la sanità di montagna. È apprezzabile l'intento di potenziare la sanità di territorio, indispensabile, ma la Lombardia non è tutta come Milano e non basta ammettere il fallimento di questi anni per risolvere il problema. Sul ruolo dei medici di medicina generale si fa un tentativo, ma non si entra ancora nel vivo di tutte le questioni aperte».
Molto duro anche Michele Usuelli di +Europa che rimprovera un ruolo troppo centrale della sanità privata: «La scelta di definire il rapporto pubblico-privato già nelle prime tre diapositive pare una escusatio non petita, accusatio manifesta: Moratti ha fretta di spiegare subito come tutelerà la sanità privata. Non si avverte la stessa urgenza nello spiegare come intende tutelare la salute dei cittadini».
Intanto, dalle 23 del 2 giugno in Lombardia saranno aperte le prenotazioni per le persone in fascia di età tra i 16 e i 29 anni.