Vaccinazioni, la provincia è al giro di boa: la prima dose a più di un pavese su due
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Pavia, e il 25% ha già fatto anche il richiamo. Il virologo Maga: «Con il 70% possiamo pensare di ottenere l’immunità di gregge»
PAVIA. Sulle vaccinazioni anti-Covid, la provincia di Pavia è arrivata al giro di boa. Sino ad ora ha somministrato il 50,99% delle prime dosi, vaccinando 241.057 dei suoi 472.722 abitanti. Mentre i richiami sono stati 121.552. Un risultato ottenuto dall’impegno costante degli hub vaccinali sul territorio: il Palacampus gestito dal San Matteo, insieme alle cliniche Maugeri, Mondino, Città di Pavia e Beato Matteo; i centri vaccinali di Asst Pavia: l’Auser di Voghera e Il Ducale di Vigevano.
Verso l’immunità di gregge
Quindi, a parte la stonata parentesi di domenica 6 giugno, in cui al Vax-day senza prenotazione loro dedicato, degli over 60 residenti nei centri pavesi sotto i 3.200 abitanti se ne sono presentati per farsi vaccinare solo una sessantina, per il resto l’attività degli hub prosegue a gonfie vele. E ora si punta al 70% delle prime dosi, per raggiungere quella immunità di gregge che consentirebbe ai residenti di muoversi in sicurezza.
Una tesi su cui si pronuncia anche Giovanni Maga, virologo e direttore del Cnr di Pavia. Che premette: «Sarebbe interessante sapere in quanto tempo si è arrivati al 50,99% dei vaccinati con prima dose. All’inizio, quando il sistema doveva essere rodato, si è perso in velocità. Poi c’è stato un balzo in avanti. Quindi si è sicuramente registrata un’accelerazione nelle somministrazioni dei vaccini attraverso un sistema implementato».
La flessione dei ricoveri
Maga prosegue: «Il 50% dei pavesi ha avuto una copertura con una dose, il 25% con due. Ciò dimostra che abbiamo raggiunto un obiettivo importante, e questo riflette anche l’andamento dei casi, soprattutto per quanto concerne i ricoveri in Terapia intensiva e ordinari. La ragione principale per cui diminuiscono casi gravi e decessi è proprio il fatto che si siano vaccinate tante persone. Del resto, se ci pensiamo, non abbiamo messo in atto restrizioni particolarmente rigide, non abbiamo effettuato severi lockdown».
Ma sul fatto di poter parlare di immunità di guppo, Maga preferisce la cautela. «Non possiamo dire di averla raggiunta perchè dovremmo avere almeno il 70% della popolazione completamente vaccinata – sottolinea –. Ma, se nelle prossime settimane si riuscisse ad arrivare a questa percentuale, sarebbe eccellente. Perchè già la prima dose di vaccino è in grado di garantire una protezione significativa a due settimane dall’inoculazione. Una protezione che dura per diversi mesi: anche nove o dieci. Di conseguenza, avremo una copertura per mesi estivi e autunnali, che ci consentirà di procedere con i richiami e ottenere una protezione duratura. La terza dose? Difficile immaginarla non prima di dieci mesi».
Alleggerire le misure
Ma l’aver superato il 50% di vaccinati in prima battuta ci consente di allentare le misure precauzionali contro il Covid? «Ciò che deve determinare quanto possiamo alleggerire le misure anti-contagio non è il numero dei vaccinati, ma sono i dati sull’epidemia: mi riferisco all’andamento dei contagi, ai ricoveri e all’incidenza dell’infezione sulla popolazione. La percentuale che abbiamo raggiunto è comunque un ottimo segnale, perché i numeri ci confortano nel dire che il vaccino stia abbattendo la circolazione del virus. Quindi dobbiamo immunizzare tutte le fasce d’età, cercando di recuperare i pazienti fragili, se necessario utilizzando forme di coinvolgimento dirette».