Le virtù dell’Aloe vera, una panacea per le scottature
Da un po' di tempo le alte temperature iniziano a sentirsi e così il sole estivo. Per alcuni arrivano anche le vacanze al mare, al lago o in montagna e con i viaggi iniziano anche prime le scottature. Oltre alle creme e ai prodotti di sintesi, i rimedi naturali sono utilizzati tuttora, forti di numerosi secoli di applicazione. Una pianta utilizzatissima per la pelle e per le scottature è la ormai famosissima aloe vera (Aloe vera (L.) Burm.f).
Questa specie succulenta, predilige climi caldi e secchi e appartiene alla famiglia delle Xanthorrhoeaceae. Seppur si trovi ormai anche in forme più o meno elaborate (creme, succhi, integratori), l'uso di questa pianta è davvero molto antico, come testimoniano alcune tavolette d'argilla (in cuneiforme) ritrovate a fine ‘800 nella città mesopotamica di Nippur (nei pressi dell'attuale Bagdad – Iraq) e databili attorno al 2000 a.C. Il testo addirittura riporta: «... le foglie assomigliano a foderi di coltelli».
Le foglie in effetti ricordano molto la forma descritta dagli antichi Sumeri perché sono veramente disposte a ciuffo, semplici e lunghe 40–60 cm. Sono lanceolate, con un apice acuto e dotate di spine solamente lungo i lati. Sono dotate di una cuticola spessa e sono carnose grazie agli abbondanti parenchimi acquiferi presenti nelle stesse. Questo particolare tessuto si presenta sotto forma di gel e contiene tantissime sostanze utili al nostro corpo. Senza dubbio è un ottimo cicatrizzante e lenitivo per le scottature da sole o fiamma. Viene anche utilizzata per la preparazione di bevande ed integratori essendo ricca di vitamine.
La coltivazione è abbastanza semplice purché vengano rispettati i requisiti ecologici della specie: esposizione a pieno sole, caldo e un substrato ben drenato. Il substrato migliore per la coltivazione può essere creato miscelando terra di campo, sabbia e terriccio organico. L'importante è mantenere un buon drenaggio in quanto è una specie che soffre molto il ristagno idrico che, combinato a temperature troppo basse (prossime ai 0-5°C), potrebbe causare marciume e morte della pianta stessa.
Il sole è essenziale per garantire un buono sviluppo fogliare e aumentare i principi attivi contenuti. Spesso alla base produce molti nuovi germogli che, una volta fatti radicare, daranno nuovi individui. Nel caso in cui si provi a fare nuove piante da talea, sarà essenziale aspettare qualche giorno prima di metterli a dimora nel substrato in modo da far cicatrizzare la parte che andrà posta sotto terra. Questo per evitare marciumi o disseccamento delle talee-foglia. Nel caso invece di divisioni o rinvasi, non sarà necessario aspettare e lasciare a riposo la pianta a radice nuda in quanto sarebbe uno stress notevole.
Sebbene siano piante molto resistenti al clima arido e secco, il cambio repentino da terriccio a radice nuda porterebbe le giovani e nuove radici a seccarsi e a compromettere la salute della stessa pianta. Si potrà lasciar asciugare leggermente solamente nei casi di ipotizzato marciume radicale e quindi optare per lasciare sanificare l’apparato radicale pochi giorni. Garantendo le condizioni ideali l’aloe vera è una pianta che vegeterà molto e produrrà molte foglie e molti nuovi getti laterali.
Nel nostro clima però dovremo ripararla in inverno e garantirle un contenitore abbastanza grande in modo che si sviluppi adeguatamente. Molti appassiona però, non si limitano alla specie “medicinale”, ma si addentrano ad un collezionismo vastissimo che comprende centinaia di specie del suddetto genere Aloe. All’Orto Botanico dell’Università di Pavia (SMA –Sistema Museale di Ateneo) ad esempio, è attualmente ospitata una vasta collezione di specie appartenenti al genere Aloe.