Soffocato dai debiti, salvato dal giudice
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Ai creditori doveva 148mila euro, il tribunale gli ha concesso uno sconto di oltre l’80% come previsto dalla legge del 2015
PAVIA. Si è ritrovato quasi senza accorgersene in una spirale di debiti da cui non riusciva più a uscire. L’uomo, un 45enne di Pavia, dipendente di un ristorante, in poco tempo ha accumulato una cifra di 148mila euro da pagare a diversi creditori: due banche, due finanziarie, l’agenzia delle entrate, quattro avvocati e anche al suo ex datore di lavoro che lo aveva licenziato e con il quale, alla fine, aveva perso la causa. Un incubo da cui è uscito solo dopo la decisione del giudice del tribunale di Pavia, Francesca Claris Appiani, che ha accolto la richiesta presentata dall’avvocata Monica Pagano di Brescia. Del debito l’uomo pagherà, in quattro anni, solo 17.800 euro. Una soluzione possibile grazie alla legge sul sovraindebitamento, entrata in vigore nel 2015, che permette a un normale cittadino di presentare un piano di rientro dal debito che sia sostenibile. Legato, quindi, alle possibilità concrete di estinguere l’ammanco.
Soldi in cause e avvocati
L’uomo, separato e con una figlia minorenne da mantenere, si è ritrovato indebitato dopo avere perso il lavoro nell’attività di ristorazione in cui era stato impiegato per diverso tempo. Il datore di lavoro lo aveva licenziato per colpa della crisi e il 45enne aveva deciso di fargli causa. In primo grado il giudice gli aveva dato ragione, ma in appello la situazione si è ribaltata e l’uomo è stato costretto a restituire la somma già incassata, oltre a dover far fronte a tutte le spese legali sostenute nella causa, solo queste di circa 45mila euro. Nel frattempo è arrivata anche la parcella dell’avvocato che lo aveva seguito. L’uomo a questo punto non è più riuscito a far fronte ai pagamenti e si è così ritrovato con una parte dello stipendio del nuovo lavoro pignorato. Nonostante una situazione già molto compromessa il 45enne ha tentato un altro ricorso, con un altro avvocato, ma anche stavolta la sua richiesta è stata respinta, con un ulteriore aggravio di spese da pagare.
La pandemia
Il colpo di grazia arriva con l’emergenza sanitaria Covid. L’uomo viene messo in cassa integrazione e per saldare i suoi debiti inizia a chiedere nuovi finanziamenti, peggiorando così la sua situazione. I debiti accumulati a questo punto sono di 148mila euro. Decide così di rivolgersi a un altro avvocato, dello studio Pagano & Partners di Brescia, ma questa volta per cercare di uscire dalla morsa che lo soffoca. Per accedere alla legge sul sovraindebitamento servono alcuni requisiti, che nel caso specifico sono rispettati. La procedura va a buon fine. L’uomo metterà così a disposizione, per quattro anni, una quota mensile dal suo stipendio di 250 euro (su un totale di circa 1500 euro), più il valore di vendita della sua auto (300 euro), e il Tfr maturato fino a oggi (altri 5.500 euro). Un totale di 17.800 euro che gli permetterà di sanare il suo debito.