Con “AvantGarden” la Vernavola diventa un museo all’aperto di arte contemporanea
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Inaugurata la mostra allestita al Crea e nel parco di Pavia. L’assessore Singali: «Attenzione alla natura e al turismo»
Una lunga manica verde-acqua lavorata all’uncinetto. Cucita attorno a tronchi e rami, come un abito, per proteggere le piante. Un atto di gentilezza verso la natura, protagonista insieme all’arte, della mostra di Land Art inaugurata mercoledì nel parco della Vernavola, a Pavia.
Quindici artisti contemporanei, legati a doppio filo all’Accademia di Brera, hanno disseminato il parco con le loro sculture, in una mostra diffusa che, ha spiegato il curatore Valerio Dehò, «invita le persone ad avvicinarsi all’arte contemporanea senza dover entrare necessariamente in museo, pagare un biglietto o indossare la mascherina».
Il titolo, AvantGarden, gioca con le parole e ribadisce il messaggio sul quale, da almeno un decennio, lavora il professor Roberto Priod, docente di scultura a Brera e artista di respiro internazionale. Tre sue sculture, insieme alle fotografie del pavese Luca Arioli, accolgono i visitatori alla sede del Crea, il Centro per la valorizzazione dell'educazione ambientale di via Folperti che diventerà, nelle intenzioni dell’amministrazione, uno spazio didattico con laboratori e corsi anche accademici. Parte proprio da lì, dalla palazzina del Crea affacciata su un lembo di Vernavola, il percorso che si snoda nel verde seguendo il filo d’acqua.
Seguendo il corso d’acqua
«Il percorso è indicato dalle acque, quelle della Vernavola e della roggia Carona - ha ricordato l’assessore alla Cultura Mariangela Singali Calisti mostrando la mappa con le installazioni che sarà fornita ai visitatori - E arriva fino al castello di Mirabello che nel 2025 diventerà protagonista della commemorazione della celebre Battaglia di Pavia combattuta proprio in questi luoghi 500 anni fa». Con l’eccezione dell’artista piacentina Elisabetta Casella, tutti gli artisti invitati - Lucia Amitrani, Luca Arioli, Matteo Beltrami, Matteo Castelli, Giovanni Chiamenti, Marta Longa, Sara Marioli, Luca Petti - sono allievi di Priod ol o sono stati.
«I loro lavori vanno guardati con attenzione, con calma perché hanno l’obbiettivo di generare stimoli e riflessioni sull’arte, sull’ambiente e sull’ecologia» ha spiegato Priod. L’organizzazione della mostra è affidata a Overart di Milano che opera dal 2017 nel solco del legame tra arte e natura, affiancando i giovani artisti dell’Accademia di Brera.
Il nido e la jacana
Accanto a ogni opera sarà collocata una scheda con il titolo e il nome dell’autore. Le installazioni hanno richiami evocativi più o meno evidenti: come il grande nido di rametti intrecciati o la panchina con la seduta inclinata dalla quale osservare la punta degli alberi che si staglia contro il cielo. Ad esempio Supertensione di Luca Patti, giovane artista campano, è tutta un gioco di rimandi: la struttura sottile riproduce le lunghe zampe della Jacana, uccello che cammina sulle ninfee, nella aree umide di Panama, e un arco in tensione, «prima arma usata dall’uomo e che scompensa il naturale ciclo animale - ha spiegato l’artista -. Ho usato ferro tropicalizzato, dalla zincatura gialla, per richiamare il cambiamento delle stagioni e quello, più insidioso, del clima». —