Al Carmine i Sixties “sfidano” la partita dell’Italia: «Contiamo sui nostri fan»
PAVIA. L’ultimo concerto l’avevano tenuto nel gennaio 2020 a Spaziomusica. Poi il Covid ha fermato tutto (e anche Spaziomusica ha dovuto lasciare la sua sede storica e trasferirsi a Borgarello). «Un anno e mezzo di inattività ha fiaccato gli animi e il tastierista Mamo Loati ha deciso di smettere di suonare» spiegano gli altri componenti della band pavese dei Sixties. Così il gruppo ha dovuto cercare un sostituto e lo ha trovato in Andrea Savio che esordirà così per la prima volta questa sera (venerdì 2 luglio) sul sagrato del Carmine.
«Per la famosa Legge di Murphy la stessa sera ci sarà la partita dell’Italia e una parte del pubblico quasi sicuramente opterà per la partita - commenta il batterista Fulvio Sollazzi tra il rassegnato e il divertito - ma i Sixties contano comunque su uno zoccolo duro di affezionati fans che non vorranno mancare l’occasione di riascoltare un repertorio così ricco di successi e di chicche degli anni ’60 eseguiti come solo i Sixties sanno fare, con l’energia e l’allegria che quei brani richiedono».
Sebbene un po’ arrugginiti dalla lunga inattività, i sei musicisti amici contano sull’entusiasmo di ritornare su un palco per esibirsi davanti ad un pubblico vero, con le loro scorribande tra le canzoni dei Rokes, dell’Equipe 84, dei Corvi, dei Dik Dik, di Caterina Caselli, di Gianni Morandi, dei Califfi, dei Nomadi e di tanti altri. La formazione è oggi composta da Gino Poma, Claudio Menna, Stefano Bergonzi, Andrea Savio, Marino Amici e Furio Sollazzi. Appuntamento alle 21.30. Il festival del Carmine prosegue sabato sera con l’esibizione della corale Vittadini e sabato con la visita guidata ai segreti e ai tesori della basilica con Luisa Erba.