Restano 1.891 prof e bidelli no vax nelle scuole della provincia. Cisl: «Obblighiamoli a vaccinarsi»
Nella finestra dedicata di cinque giorni si sono presentati in 109. Presa di posizione dei sindacati
PAVIA. Sono 109 gli operatori scolastici che a luglio hanno risposto all’invito a vaccinarsi contro il Covid negli hub messi a disposizione durante i vax day a loro dedicati. Sono 109 tra i 2.000 che ancora non avevano scelto di fare l’iniezione. «Troppo pochi», tuonano i sindacati. E la Cisl calca la mano chiedendo che «anche per il personale scolastico sia introdotto l’obbligo di vaccinarsi».
Ne restano 1.891
La Regione, Ats Pavia e gli hub del territorio avevano messo a disposizione di insegnanti, bidelli e amministrativi delle scuole pavesi, i primi 200 posti in cinque giorni (dal 17 al 21 luglio scorso) per vaccinarsi con Moderna, senza bisogno di prenotazione. Questo al Palacampus di Pavia, all’Auser di Voghera e al Ducale di Vigevano. Tuttavia i posti non sono affatto andati esauriti. Hanno risposto in 109, anche se erano 2mila gli operatori scolastici pavesi non ancora vaccinati, per i quali il Pirellone aveva pensato ad una campagna mirata in vista del ritorno in classe per il nuovo anno scolastico.
In sostanza, una risposta che ha il sapore di un flop, perchè nelle scuole della provincia restano ancora 1.891 no vax. Un risultato che si inquadra in una fase di ripresa della pandemia: ieri si sono registrati 4.743 nuovi casi Covid in Italia.
Dito puntato dai sindacati
Da qui la presa di posizione della Cisl. Elena Maga, segretaria provinciale Pavia-Lodi, sottolinea: «Siamo di fronte ad un evidente aumento dei contagi, anche se contenuto, ma che indica che c’è una circolazione attiva dei virus, prevalentemente tra le nuove generazioni. Dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità si evince che circa il 30% delle nuove infezioni colpisce persone con meno di 19 anni, e il dato sull’età media dei contagiati, 26 anni, la più bassa mai registrata, ci dice che oggi il virus trova la sua strada soprattutto tra i giovani perché sono i meno vaccinati».
La segretaria Cisl prosegue: «Sottolineo l’importanza della vaccinazione, perchè dai dati si osserva che il 46% dei ricoveri e il 70% delle Terapie intensive, dal 5 luglio ad oggi, sono a carico di persone non vaccinate. Quindi è fondamentale che anche i docenti siano vaccinati, ad eccezione di portatori di patologie particolari che vengano certificate in modo serio e credibile: il dovere civico di salvaguardare la salute di tutti deve prevalere su paure o resistenze. Quindi ben vengano le misure come il Green Pass».
«Vaccino per ripartire in sicurezza»
Maga insiste: «Estenderei l’obbligo vaccinale anche al personale scolastico. Se a settembre vogliamo riprendere la scuola in presenza, e passare una stagione invernale con le scuole aperte, dobbiamo ricordare che nelle classi ci giochiamo una partita importante. Avere la popolazione scolastica vaccinata significa ripartire in sicurezza».
È più morbido Francesco Lucente, segretario Flc Cgil, che sottolinea: «Vaccinati e non devono poter andare a scuola in presenza, ma si può e si deve fare opera di convincimento a chi ancora ha dubbi sui vaccini. Ci vuole buon senso e bisogna far capire che vaccinarsi è la scelta corretta da parte di chi lavora a contatto con i nostri bambini e ragazzi». —