Tutti a tavola dalle Cesarine, la rete delle cuoche casalinghe
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Un progetto ideato dal pavese Davide Maggi che ha raccolto oltre 1.500 adesioni. «Aprono le loro case, cucinano per gli ospiti e organizzano corsi di cucina»
PAVIA. Si può dire che nonna Diva sia stata la musa ispiratrice delle Cesarine, la più antica rete di cuoche casalinghe d’Italia trasformata in network nel 2016, a Bologna, dal pavese Davide Maggi. Quarantasette anni, una nonna cuoca - Diva Prosdocimi, negli anni Settanta regina dei fornelli alla trattoria di Tre Re - uno zio, Peo (Pompeo Rotondi), che gestisce il ristorante dell’Hotel Moderno e una cugina, Valentina, titolare dell’Osteria della Madonna a Pavia. La cucina è un affare di famiglia.
Maggi però ha deviato dal percorso e, dopo il liceo Taramelli, si è trasferito a Bologna. Con una laurea in Scienze Politiche in tasca si è dedicato allo sviluppo di start up. Nel 2011 ha avviato Nimai, agenzia di digital marketing di cui tiene anche un corso alla Bologna Business School.
Ma i geni non tradiscono. E il richiamo della famiglia si è fatto sentire quando nel 2016 ha lanciato in rete Le Cesarine. «Più di 1500, distribuite un po’ in tutte le città italiane - spiega Maggi - offrono a turisti, curiosi e amanti della cucina regionale la possibilità di sperimentare l’ospitalità e le ricette della tradizione». Nonne, mamme, coppie ma anche alcuni uomini che, dopo aver superato un’accurata selezione, aprono le loro porte di casa agli ospiti che, a scelta, possono anche essere coinvolti nella preparazione (con corsi di cucina).
Da poco sono entrate nel circuito le prime Cesarine pavesi: Giancarla Valcesio e Federica Ballerini di Cura Carpignano e Maria Grazia Antonella di Lomello che sfornano piatti a km zero: dal risotto con le ortiche al cotechino.
«Mi piacerebbe che altri pavesi aderissero - confessa Davide Maggi - Lancio un invito a chi vive in Oltrepo, in Lomellina e nella stessa Pavia. L’organizzazione de Le Cesarine, soprattutto dopo il Covid, sta contribuendo a sviluppare un turismo second way,ossia di vicinanza per i milanesi che iniziano a frequentare e valorizzare destinazioni vicine che non avevano considerato finora, sia per gli stranieri che iniziano a scegliere mète più di nicchia e di cui Pavia rappresenta una destinazione ideale per chiese, piazze, università e lungo fiume».
Alla tavola delle cuoche casalinghe di tutta la penisola si sono seduti finora più di 40mila commensali (dato pre-pandemia 2019), per lo più stranieri (americani in particolare). Di loro hanno parlato New York Times, Le Monde, El Pais, Lonely Planet. «La pandemia ha potenziato il nostro segmento digitale e abbiamo lanciato anche uno shop di prodotti online, realizzati artigianalmente con ricette originali di famiglia» dice Maggi.