Biodigestore di Voghera, la Provincia ha dato l’ok ma i tecnici impongono 23 prescrizioni
Approvata la richiesta della Green Energy dopo polemiche e scontri politici. Ora potrebbero scattare i ricorsi al Tar
VOGHERA. È la fine di aprile del 2020, in piena pandemia, quando spunta la notizia di un progetto per un impianto per la produzione di biometano a Voghera, alla frazione Campoferro. Tutti cadono dalle nuvole, eppure erano mesi che le trattative riservate andavano avanti per l’acquisto dei terreni. Ora, dopo circa sedici mesi, la Provincia ha dato il suo ok alla realizzazione di quello che viene chiamato biodigestore. Un’approvazione in qualche modo obbligata – le carte della società proponente sono in regola – ma che ha qualcosa come 23 precise prescrizioni che dovranno essere rispettate sia nella realizzazione dell’impianto, sia nella sua gestione.
I terreni
Ma il Comune, all’epoca guidato dal sindaco Carlo Barbieri, sapeva di quel progetto ignorato dal consiglio comunale e dalle stesse forze di maggioranza? La società Green Energy, parlando con la Provincia Pavese, disse di aver informato il sindaco; Barbieri replicò che nel suo ruolo incontrava imprenditori quasi ogni giorno che illustravano i loro progetti. Sta di fatto che Green Energy si era mossa con un certo anticipo.
Oggi, dalle prime carte che vengono rese pubbliche, sappiamo questo: «Le aree di progetto risultano in disponibilità alla Voghera Green Energy Società Agricola S.r.l. come attestato dal contratto preliminare di compravendita di terreno stipulato con la Matti Immobiliare S.r.l. il 22/01/2019 – si legge nella relazione del dirigente dell’amministrazione provinciale –. La stessa Matti Immobiliare S.r.l., nel corso dell’iter di Conferenza di Servizi, ha inviato propria nota, acquisita al protocollo provinciale al n. 70352 del 16/11/2020, con cui la stessa conferma il contenuto espresso nel “compromesso preliminare di compravendita terreno” presentato dalla Voghera Green Energy S.r.l. unitamente alla documentazione progettuale, confermando la volontà della proprietà, espressa nel compromesso preliminare, di vendere il terreno oggetto del compromesso alla stessa Voghera Green Energy S.r.l.».
Insomma, la società si era mossa a Voghera, contattando anche numerosi agricoltori, oltre un anno prima dell’avvio dell’iter procedurale. E lo aveva fatto con un’azienda, la Matti, tra le più importanti della città.
Cosa accadrà adesso?
L’amministrazione comunale era contraria sotto il profilo politico a questo impianto (il «no» era stato formalizzato dall’ex assessore all’Ecologia, Simona Panigazzi, e poi dall’attuale William Tura). Ma gli altri uffici, dai Lavori pubblici alla Viabilità, avevano dovuto dare l’ok alla proposta progettuale, pur indicando a loro volta modifiche e prescrizioni. Ora al Comune di Voghera, non resta che la strada del ricorso al Tar, la stessa presa dalla vicina amministrazione comunale di Casei Gerola. —