Belgioioso cerca un affresco straordinario sulle pareti del castello: «Vogliamo trovare il cielo stellato di Petrarca»
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Il sindaco Zucca: «È un’ipotesi degli studiosi. Accrescerebbe il valore di questo gioiello della cultura lombarda»
BELGIOIOSO. Prosegue il restauro del castello medioevale voluto dai Visconti e acquistato anni fa dal Comune. E si punta ad ottenere un finanziamento di 150mila euro da Fondazione Cariplo, attraverso il bando Emblematici maggiori, per recuperare gli affreschi Trecenteschi di un’altra porzione di facciata interna e per restaurare le sale dove potrebbe celarsi il famoso cielo stellato di cui scrive il Petrarca, riferendosi ad un soffitto dell’ala nord del castello Visconteo della città delle cento torri, andato distrutto nella seconda Battaglia di Pavia.
Tra il 1363 e il 1369 il poeta infatti dimorò per alcuni periodi proprio in quella che era considerata la capitale culturale del ducato milanese, in una casa messagli a disposizione dal duca di Milano Galeazzo II Visconti, nella parrocchia di San Zeno, in prossimità dell’attuale piazza Petrarca. Lavori dal costo complessivo di 250mila euro, 150mila la somma che si spera di ricevere attraverso gli Emblematici, 100mila quella stanziata dall’ente comunale. «Gli architetti che avevano seguito il precedente restauro avevano effettuato studi e rilievi anni fa, sotto la guida del precedente funzionario della Soprintendenza, individuando tracce di decorazioni e avanzando l’ipotesi che anche in uno dei soffitti della residenza dei Visconti a Belgioioso fosse stato riprodotto lo stesso affresco con stelle e volte azzurre presente nel maniero di Pavia – spiega il sindaco Fabio Zucca -. Non esiste alcuna documentazione storica, ma lo si considera possibile per la struttura della volta. Una scoperta che accrescerebbe ulteriormente il valore di questo importante bene architettonico».
Un castello che si estende su 2mila metri quadrati e che per secoli ha gelosamente custodito preziosi segreti architettonici ed artistici. Come il mastio trecentesco, porzioni di affreschi del Quattrocento e intere pareti affrescate risalenti alla fine del Seicento, il sarcofago etrusco utilizzato come lavatoio e recuperato dai conti Barbiano di Belgioioso durante gli scavi realizzati in Etruria. E poi le bifore, scoperte, inaspettatamente, durante i lavori per la realizzazione dell’Ecocentro, e lo stemma di Galeazzo, l’allegoria del buon governo rappresentata dal bastone nodoso, dal fuoco e dalle secchie d’acqua. «Le bifore e lo stemma sono stati trovati durante il precedente restauro – fa sapere Zucca -. Ora invece ci concentreremo nell’ala destra dove sono già stati eseguiti alcuni sondaggi da cui risulta che sotto gli stati di intonaci e pittura si celino decorazioni e affreschi. L’intervento che abbiamo in programma sarà molto importante non solo dal punto di vista storico e artistico, ma anche funzionale».
Perché consentirà di individuare un ingresso principale, su piazza Vittorio Veneto, e permetterà di realizzare un punto di accoglienza turistico, con negozio collegato, una sala per i visitatori, uno spazio di lettura oltre che una serie di servizi collaterali.
«Questo intervento – prosegue il primo cittadino – fa parte di un progetto complessivo che prevede anche la realizzazione di una sede della biblioteca comunale e di centri di ricerca universitaria. Troveranno posto nell’ala a sinistra al piano terra, al primo piano e nell’ammezzato. Intanto stanno continuando i lavori al tetto e agli infissi». —
Stefania Prato