Parchi abbandonati senza manutenzione Per i bimbi giocare è diventato difficile
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Si salvano solo il Moschini e l’area del rione Medassino Rifiuti, erba alta, spesso materiali e giostre sono inutilizzabili
VOGHERA
Luci e ombre sui parchi giochi di Voghera. Se le strutture non mancano, è la cura a lasciare spesso a desiderare. Tanto che i pochi parchi che fanno eccezione, come il Moschini di viale Marx, sono spesso sovraffollati tutto il giorno, mentre diversi altri sono quasi deserti anche nelle fresche mattine d'estate. Alla promozione del Moschini e pure della recente struttura di Medassino, che si distinguono per cura, pulizia e, nel caso del primo, anche controlli (grazie ai volontari), fanno da contraltare situazioni che spesso portano al limite della impraticabilità. Tanto che alle 10 di una qualsiasi mattina infrasettimanale al parco Pertini, di fronte all'ex Caserma, i bambini presenti si contano sulle dita di una mano. Mentre una mamma spiega al figlioletto che le giostrine transennate non sono utilizzabili, altre sono sedute sulle panchine a guardare i bambini che cercano di orientarsi. Esclusi gli scivoli che, con tanto di cartello “gioco guasto, vietato entrare”, sono stati messi in pausa (e basta un'occhiata per rendersi conto che la vetustà delle strutture farà verosimilmente propendere per un pensionamento definitivo) restano poche attrattive. C'è solo qualche giostra, facendo sempre attenzione al pavimento anti-trauma che a sua volta in molti casi mostra i segni dell'usura del tempo.
Di prato neanche a parlarne, ché la maggior parte dell'area verde è ridotta a una distesa di terra e, in alcuni tratti, ghiaia. Ma se per i più piccoli la struttura sembra avara di spunti, per i più grandi parrebbe essere di sicuro interesse. Dopo la riparazione di un modulo della recinzione metallica, completamente staccato, sono bastati pochi giorni perché qualcuno piegasse alcune bacchette metalliche, probabilmente per introdursi di notte. Paesaggi desolati anche nella struttura che si affaccia su via Zanardi Bonfiglio (con un ingresso pure da via Bellini). Pure qui, nessun bambino, tra giochi ormai scoloriti dal tempo e un prato che resta verde dove ci sono le erbacce infestanti. Sono prevalentemente gli anziani (comunque pochi) a sfruttarlo per godere di un po' d'ombra sulle panchine. Non va molto meglio a San Vittore, dove la recente recinzione dell'ampia struttura tra via D'Azeglio e via Farini, con tanto di cancelli di nuovi accesso, non sembra aver messo fine all'abbandono di rifiuti. Peraltro anche in questo caso la mancanza di un sistema di irrigazione condanna il prato a una triste agonia estiva. Caso a parte è invece il parco giochi dell'Auser di via Famiglia Cignoli. Con la struttura totalmente dedicata all'hub vaccinale, si è preferito chiudere l'area di svago per i più piccoli, cercando nel frattempo di curarla quel che basta a non lasciarla in abbandono. —
Alessio Alfretti