Vigevano, un altro settembre senza Rogo del diavolo: «Rischio contagi»
VIGEVANO
Per il secondo anno consecutivo Berlic non brucerà. Parliamo del Rogo del diavolo, l’evento clou della Festa di San Bernardo, la più antica manifestazione di Vigevano. È un rito che risale come minimo a cinque secoli fa: il fantoccio raffigurante il diavolo (popolarmente chiamato “Berlic”) viene bruciato il primo sabato di settembre davanti alla chiesa di San Bernardo e, secondo la tradizione, il modo in cui le fiamme divorano il pupazzo indicano se l’anno sarà fortunato e meno. Anche quest’anno però niente rogo e nessuna processione lungo le strade che circondano la chiesa all’incrocio tra corso Cavour, corso Novara e via Dante.
«Il Rogo del diavolo – spiega Enrico Platti, un confratello di San Bernardo – si prepara già da aprile, ma allora la Lombardia era ancora in zona gialla e non sapevamo come sarebbe successo cinque mesi dopo. Quindi ci siamo visti costretti ad annullare l’evento, per il secondo anno consecutivo. Non mancheranno gli eventi liturgici e la lotteria con la quale speriamo di raccogliere fondi per ristrutturare la chiesa».
Il nodo assembramenti
Ma se aveste deciso di tentare la sorte organizzando comunque il Rogo del diavolo, sarebbe stato possibile assistervi con il Green pass? «Credo proprio di no – conclude Platti – perché la caratteristica del rogo, del momento in cui il diavolo brucia, è quella di vedere i vigevanesi, grandi e piccini, accalcati vicino alle transenne allestite dalla protezione civile. In queste condizioni non sarebbe possibile garantire il distanziamento».
La festa della chiesa di San Bernando da sempre coincide con il ritorno dei vigevanesi in città dopo le vacanze e cade nel primo week end di settembre. Quest’anno la Festa di San Bernardo si limiterà agli eventi liturgici organizzati dalla Confraternita del Santissimo Crocifisso, che ha nella chiesa di corso Garibaldi la propria sede: si inizierà giovedì con le meditazioni, proseguendo poi con le elevazioni musicali arrivando così al giorno clou della festa del rione, quello di domenica 5, quando la messa delle 9 del mattino sarà celebrata dal vescovo Maurizio Gervasoni. Ne seguirà un’altra alle 11,45 in onore dei santi Massimo e Floro, protettori degli scalpellini, e un’altra ancora il giorno dopo, alle 21, in ricordo dei defunti della parrocchia.
La Confraternita del Santissimo Crocifisso è stata fondata nel 1985, ed una delle quattro presenti in città. Selvaggia Bovani