Non ha il Green pass, passeggero deve scendere dal Frecciabianca Pavia-Roma
La capotreno dà l’allarme, la Polfer interviene e accompagna a terra un 40enne partito da Milano
PAVIA. «Un passeggero è senza il Green pass, bisogna farlo scendere dal Frecciabianca». È questo il tono della chiamata arrivata mercoledì alla Polfer di Pavia intorno alle 13,30. Da Pavia stava per transitare il Frecciabianca Milano-Roma passando per la dorsale Tirrenica.
Gli agenti della polizia ferroviaria sono così entrati in azione. Sono saliti sul treno, arrivato al binario 2 in perfetto orario, ed hanno fatto scendere l’uomo senza certificazione verde. «Gli ho chiesto più volte, ma non ce l’aveva proprio» ha spiegato la capotreno agli agenti pavesi. L’uomo è sceso dal treno, ma era piuttosto agitato. Era in fase di identificazione, ma ha mostrato documenti stranieri. Si tratterebbe di un pakistano sulla quarantina d’anni. Aveva il biglietto, ma non il green pass. Niente da fare. Il treno è ripartito, ma senza il passeggero fuori norma che almeno inizialmente non è stato multato.
La Polfer di Pavia, 14 agenti in tutto in servizio, ha seguito le direttive del ministero dell’Interno. Quindi verificare se un passeggero ha il green pass solo se a chiederlo è il personale di bordo del treno, come successo ieri. Controlli che sono stati eseguiti anche da personale ausiliario di terra di Trenitalia. La Polfer, come spiegavano ieri gli agenti, esegue anche controlli campione dei documenti di chi entra ed esce dalla stazione: per accedere ai locali dello scalo comunque non c’è l’obbligo di avere il certificato verde. Gli agenti possono comunque chiedere a campione la certificazione verde.
L’obbligo di green pass per salire a bordo dei treni c’è solo per i convogli a lunga percorrenza. In provincia di Pavia quindi sono i Frecciarossa, i Frecciabianca e gli Intercity che passano da Pavia e Voghera. Una fetta limitata di treni, rispetto alla marea di treni locali tra cui gli stra utilizzati Pavia-Milano Rogoredo (ovvero la suburbana S13) e la Mortara-Vigevano-Milano Porta Genova.
«Non abbiamo avuto particolari problemi nel controllo dei pass, gli utenti erano informati della nuova normativa - ha spiegato agli agenti della Polfer la capotreno del Frecciabianca partito da Milano allavolta di Roma -. Gli accertamenti avvengono a bordo, quando chiediamo il biglietto». Comunque Trenitalia ha spiegato che già all’atto della vendita dei biglietti dei treni a lunga percorrenza viene chiesto il green pass per ottenere la prenotazione del posto a bordo del convoglio a lunga percorrenza.
Molti dei controlli sul green pass sono stati fatti alla stazione Centrale di Milano da dove parte la maggiore parte dei treni a lunga percorrenza. Nella principale stazione della Lombardia ieri non si sono registrate code agli ingressi. Solo qualche lamentela di studenti e lavoratori stranieri che hanno ricevuto vaccini non riconosciuti in Italia. Come quello indiano, che però è valido in Spagna. Persone che quindi non hanno il green pass e temono di avere problemi per viaggiare sui treni a lunga percorrenza. —
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