Enduro, forse un malore ha ucciso il pilota olandese morto durante il trasferimento tra due prove
L’allarme era scattato al mancato arrivo a Bagnaria del concorrente trovato poi senza vita ore dopo lungo il percorso. Gli amici: nei giorni precedenti aveva accusato un malessere
BAGNARIA.
Il corpo senza vita è stato trovato accanto alla moto, in una zona difficile da raggiungere in località Torretta, nel Comune di Bagnaria, poco distante dal percorso sterrato della tappa di trasferimento tra la terza e la quarta prova speciale. Arnold Staal, pilota olandese di 55 anni, era stato dato per disperso dalla Federazione olandese, che nella serata di martedì, seconda giornata di gara, ha avvisato gli organizzatori del suo mancato arrivo al check point di Bagnaria. Il cadavere è stato ritrovato solo verso le 20 e recuperato qualche ora dopo.
Una tragedia che piomba come un macigno sulla Sei giorni internazionale di enduro ma che non ferma la gara, proseguita in Valle Staffora dopo un minuto di raccoglimento nel ricordo del pilota, e su cui, comunque, deve ancora essere fatta piena luce.
A uccidere il 55enne, infatti, potrebbe anche essere stato un malore e non le conseguenze della caduta dalla moto. Per questo il magistrato della procura di Pavia, Valentina De Stefano, ha disposto l’autopsia, che sarà eseguita nelle prossime ore all’Istituto di Medicina legale di Pavia.
Le testimonianze
L’ipotesi del malore sembra trovare un parziale riscontro anche in alcune testimonianze raccolte dagli agenti della polizia stradale di Voghera, che hanno eseguito i rilievi: alcune persone del team del pilota hanno riferito di un malessere accusato dal compagno qualche giorno prima della tragedia. Una circostanza da verificare. Il magistrato non ha disposto altri provvedimenti in relazione alla manifestazione sportiva o al percorso della gara, che quindi prosegue secondo il programma previsto, ad eccezione del sequestro della moto, che resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per escludere, ad esempio, un eventuale guasto.
La dinamica
Il dramma si è verificato nella giornata di martedì. Il pilota olandese della Ktm, categoria C3 e membro del Mccz Club Team, era impegnato nel trasferimento tra le speciali di Casanova Staffora e Bagnaria. Quando non lo hanno visto arrivare al check point di Bagnaria, i responsabili della Federazione olandese hanno dato l’allarme allertando l’Organizzazione che a sua volta ha avvertito i soccorritori. Le ricerche si sono concluse a un chilometro circa sopra Bagnaria, in una zona boschiva. Gli uomini della Protezione civile hanno rintracciato il corpo del pilota in una scarpata, vicino alla sua moto.
Sul posto è arrivato anche uno dei medici dell’organizzazione, che esaminando il corpo non ha potuto stabilire con certezza le cause della morte. Il 55enne indossava regolarmente il casco e tutte le protezioni necessarie. Sono state riscontrate delle ferite, dovute alla caduta, ma solo l’autopsia potrà dire se sono state queste a causare il decesso oppure un malore.
L’avviso alla famiglia
La Federazione olandese ha subito avvisato i familiari, mentre nella giornata di ieri la tristezza per quanto accaduto si è intrecciata con le incombenze burocratiche. Il team ha dovuto eseguire il riconoscimento della salma, che sarà messa a disposizione della famiglia solo dopo la conclusione degli accertamenti.
Gli agenti della polizia stradale, guidati dal comandante provinciale Filippo Franchi, sono tornati ieri sul posto per proseguire i rilievi. In località Torretta anche il sindaco di Bagnaria, Mattia Franza, mentre le gare mercoledì mattina sono partite alle 8, come di consueto, dopo un minuto di silenzio dei partecipanti.