Incendio al grattacielo di Milano: “Pannelli di copertura fatti di materiale combustibile”
La Procura va avanti negli accertamenti. Gli sfollati cominciano a recuperare i propri effetti personali nelle case
Materiale “combustibile” e plastico. Con questo era stato rivestito il grattacielo di via Antonini andato a fuoco domenica sera. La conferma ufficiale è arrivata in procura dal laboratorio del Nucleo investigativo antincendio dei Vigili del fuoco che a breve consegneranno la relazione completa su quanto è accaduto.
C’è da capire ora il tipo preciso di materiale e se corrisponde a quanto scritto nelle schede tecniche dalle aziende che hanno lavorato al progetto. In ogni caso, all’epoca, nulla era previsto dalla legge a riguardo.
La Procura intanto va avanti negli accertamenti, alla ricerca della documentazione sulla Torre dei Moro, già in gran parte sequestrata negli uffici del Comune di Milano, dove però le carte più datate per il momento non sono state trovate.
Da quanto emerge, in ogni caso, il materiale usato per “abbellire” il cappotto sui due lati più lunghi del grattacielo non era Alucobond, come inizialmente dichiarato. Ma un altro tipo di rivestimento che si è sciolto a causa delle fiamme, creando grandi pozze liquide ai piedi dell'edificio.
Nel frattempo in mattinata gli avvocati degli sfollati si sono recati in procura per un primo incontro coi magistrati: «Grazie ai pompieri stiamo riuscendo a recuperare qualcosa dalle case - hanno spiegato - purtroppo il lavoro è lungo e per il momento non è possibile entrare all’interno delle abitazioni». Il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella per disastro colposo è ancora contro ignoti.