La Lavandaia in gabbia per 4 mesi per proteggere i fari puntati sul ponte
Pavia, i proiettori resteranno almeno fino a Natale. L’assessora: «Elimineremo le reti da cantiere, metteremo pannelli»
PAVIA. La statua della Lavandaia difficilmente potrà godersi i festeggiamenti per il settantesimo anniversario del ponte Coperto. Almeno fino a Natale, lo spazio dal quale si può ammirare la magnifica vista del fiume sarà interdetto al pubblico per far spazio ai proiettori che effettueranno giochi di luce sulla struttura del ponte. La statua è infatti circondata dalle reti rosse tipiche di una zona cantierizzata e la stessa cosa vale per la spalla sinistra del ponte trecentesco sull'altra sponda in viale Lungoticino; luogo dove di solito si sprecano selfie romantici al tramonto.
Insomma, un pugno in un occhio dal punto di vista estetico non tanto per i proiettori in sé, ma per le recinzioni da cantiere provvisorio. Se da un lato l'attenzione si concentrerà sul ponte illuminato, dall'altro i due punti caratteristici e storici della città dovranno farne le spese. Le aree sono state interdette per due motivi. Innanzitutto la salvaguardia della strumentazione tecnologica che servirà ad illuminare il ponte; secondo fattore è quello legato alla corrente elettrica. Per alimentare i proiettori, infatti, i tecnici comunali in Borgo hanno agganciato un cavo temporaneo al vicino palo della luce, filo elettrico che penzola sopra via Milazzo.
Qualcuno passeggia attorno alla statua e guarda incuriosito senza capire realmente il motivo; altri invece non hanno preso per niente bene la novità. È il caso di Pier Vittorio Chierico, storico residente della zona che spiega: «Io non sono un tecnico ma c'erano già le ringhiere a protezione. Non capisco perché si sia dovuto fare questo scempio su tutte e due le sponde del fiume. La mia è solamente una proposta costruttiva e non vuole essere una critica, la speranza è che il Comune possa intervenire per trovare una soluzione differente e togliere le transenne oltre a quel cavo che penzola sulla via. Magari proiettori possono essere posizionati lì vicino, ma non proprio dove c’è la statua della Lavandaia».
Qualche novità però è in arrivo perché il Mezzabarba per primo non è soddisfatto di quanto visibile ad oggi. Si tratta solo di un inizio, sottolinea l'assessora al commercio Roberta Marcone: «Già diverse persone del Borgo ci hanno contattati. Siamo consapevoli, ma è tutto previsto. A breve quello che sembra un piccolo cantiere verrà rimpiazzato da una copertura a pannelli con pubblicità e spiegazioni sulla storia del ponte Coperto. I proiettori rimarranno in posizione sino a Natale».
Nel frattempo giovedì mattina, in vista dei festeggiamenti, degli operai sono intervenuti sul soffitto del ponte tramite un ponteggio mobile per ripulire una parte della struttura spesso occupata da ragnatele e guano di piccione.
Alessio Molteni