Negli asili della provincia di Pavia il 30% del personale non ha ancora il Green pass
Uno su tre non è vaccinato, operatori in coda fuori dalle farmacie per fare il tampone ogni 48 ore
PAVIA. Un migliaio di dipendenti degli asili e delle scuole materne disseminati in provincia di Pavia, tra strutture statali, comunali e paritarie, dal 6 settembre sono tornati a lavorare in presenza perchè le porte si sono aperte a centinaia di bimbi sotto i 6 anni. Ma molti non hanno ancora voluto vaccinarsi, tant’è che circa il 30% degli operatori pavesi, quindi 300, ossia uno su tre, non ha il Green pass e quindi deve ricorrere obbligatoriamente al tampone per poter lavorare, tampone da fare, come prevedono le regole, un giorno sì e uno no.
Code fuori dalle farmacie
La conseguenza è una processione fuori dalle farmacie aderenti all’iniziativa promossa da Ats, che quotidianamente accolgono i pavesi per i tamponi rapidi. «“Non mi vaccinerò finchè i sieri disponibili non saranno più sicuri”, mi ha detto una maestra d’asilo in attesa del tampone – spiega un farmacista del pavese –. Sono molti gli operatori degli asili e delle materne in attesa che la situazione evolva, solo che proprio ora serve vaccinarsi, visto che il compito di queste persone è di accudire bambini piccoli».
Mancano i controlli
Il problema riguarderebbe maggiormente il personale delle scuole d’infanzia paritarie (69 in provincia), che, a differenza degli statali e delle scuole comunali, essendo gestite da privati devono sottostare a meno controlli e sfuggono così al monitoraggio quotidiano. Perchè, se l’obbligo per insegnanti ed educatori è quello di esibire un Green pass valido ogni giorno in entrata nei rispettivi istituti, è anche vero che nelle scuole paritarie una verifica effettiva e puntuale spesso non c’è. Semmai queste strutture corrono il rischio di essere soggette a controlli a campione e sanzionate. Ma con un rischio da correre sicuramente minore.
Nel frattempo qualcuno ci ha ripensato decidendo di fare la prima iniezione. Questo dopo che a luglio i vax day dedicati alle scuole erano stati praticamente un flop, portando a casa solo 109 adesioni da parte di docenti, bidelli e amministrativi pavesi.
Scuole pavesi, 1.260 non vaccinati
Ad agosto le cose sono andate un po’ meglio. Si è sfoltita la schiera del personale non vaccinato, ma resta ancora corposa. Attualmente sono 1.260 i docenti, bidelli e amministrativi in forza negli istituti pavesi che non si sono ancora immunizzati. Verso la fine di agosto, in previsione dell’apertura degli istituti scolastici, in meno di una settimana 450 tra gli operatori della scuola provinciali hanno deciso di fare la prima iniezione. Ma all’appello, stando ai dati diffusi dall’assessorato regionale al Welfare, in provincia di Pavia manca ancora il 12% del personale. Per la precisione, su una popolazione target di circa 10.500 mila interessati, si tratta di 1.260 persone che al momento continuano a sfuggire al vaccino. E questo, mischiandosi alla ancora non soddisfacente immunizzazione della popolazione studentesca che lunedì prossimo tornerà tra i banchi in presenza, rischia di innescare la miccia di una serie di nuovi contagi, focolai e future quarantene. —