Crolla parte del muro allarme manutenzione al castello di Mirabello
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Cedere una porzione di recinzione affacciata sulla strada Il comitato: «Segnale chiaro del degrado della struttura»
PAVIA
È crollata una porzione del muro di cinta che custodisce il castello di Mirabello, voluto nel Trecento dai Visconti all’interno del parco che, nel 1525, divenne teatro della Battaglia di Pavia. A lanciare l’allarme alcuni residenti che, ieri mattina, hanno notato il varco di circa un metro nelle mura che si affacciano su via Mirabello.
cedimento improvviso
Un collasso improvviso, determinato dalle condizioni precarie della struttura che, in alcune sue parti, è stato intaccata e danneggiata dall’edera. Immediato il sopralluogo dei tecnici del Comune per mettere in sicurezza l’area ed evitare ulteriori cedimenti. Già transennato quindi il punto in cui i mattoni sono caduti, in attesa di un intervento risolutivo di sistemazione di questo tratto di cinta muraria, probabilmente rifatta nel Settecento. Sul posto anche il Comitato per l’anniversario del quinto centenario della Battaglia di Pavia che chiede di intervenire il prima possibile.
l’allarme
«Bisogna provvedere in tempi brevi alla sua sistemazione per evitare nuovi cedimenti – avverte Lugi Casali, presidente del Comitato -. I mattoni sono già stati recuperati e serviranno per l’intervento di recupero di un muro dall’alto valore storico».
«Questo crollo è il segno evidente di una situazione di forte degrado in cui verte il monumento – aggiunge Marco Galandra, del Comitato -. Si può leggere come un ammonimento nei confronti dell’amministrazione comunale a cui chiediamo maggiore attenzione nei confronti di questo bene prezioso che ora si trova in stato di semi abbandono e che invece richiede interventi di salvaguardia e valorizzazione. Non va dimenticato che nel 2025 cadrà il cinquecentesimo della Battaglia di Pavia».
il rischio dell’edera
Sottolineano poi Casali e Galandra la necessità di intervenire sull’edera, rimossa recentemente ma che si sta di nuovo riappropriando della parte orientale del castello. «Non è sufficiente intervenire una sola volta – spiega Casali – ma sono necessari interventi continui per tutelare questo importante patrimonio architettonico». —
Stefania Prato