Il partito di Putin conquista la maggioranza alle elezioni
Dopo lo spoglio del 60,06% dei voti, Russia Unita ha il 47,16% dei consensi e continua ad essere vicina alla maggioranza costituzionale nella Duma
Il partito del presidente russo Vladimir Putin, Russia Unita, vince le elezioni parlamentari dopo tre giorni di elezioni, mantenendo alti i consensi nonostante le accuse di corruzione e la concorrente campagna elettorale portata avanti dagli alleati di Alexei Navalny. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Commissione elettorale centrale della Russia (CEC), dopo lo spoglio del 60,06% dei voti, Russia Unita ha il 47,16% dei consensi e continua ad essere vicina alla maggioranza costituzionale nella Duma, la camera bassa del parlamento russo. Si tratta di un risultato inaspettato, dato che i sondaggi di agosto registravano al 26% i consensi del partito. Inoltre, i candidati del partito al potere sono in testa in 193 circoscrizioni maggioritarie sulle 225 in gioco. Per una maggioranza costituzionale, il partito del Cremlino deve vincere più di 300 dei 450 seggi della Duma. La seconda forza subito dopo Russia Unita è il Partito Comunista con il 20,89% dei consensi, rispetto al 13,34% delle elezioni del 2016. Anche il Partito liberaldemocratico di Russia dell'ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky (7,9%), i socialdemocratici di Russia Giusta (7,54%) e la nuova formazione Nuovo Popolo (5,77%) hanno superato la soglia del 5% necessaria per entrare nella camera.
L'opposizione al premier, che ruota attorno all'attivista Alexei Navalny, ha intanto denunciato frodi elettorali, segnalando diffuse violazioni. Secondo l'agenzia di stampa Interfax, i funzionari elettorali hanno ricevuto almeno 750 denunce di brogli durante il voto, mentre gli osservatori indipendenti dell'organizzazione Golos hanno elencato migliaia di irregolarità a livello nazionale, la maggior parte documentate con fotografie e filmati.
La forte repressione pre-elettorale – che ha messo fuorilegge il movimento di Navalny, ha impedito ai suoi alleati di concorrere e ha preso di mira i media indipendenti – avrebbe poi impedito di svolgere delle elezioni libere, rendendo scontata la vittoria di Russia Unita. Ieri, ultimo giorno delle legislative, i sostenitori di Navalny hanno accusato Google di aver bloccato i link di accesso ai Google Doc utilizzati dal movimento dell'attivista per diffondere la lista di candidati anti-Cremlino. Poco prima Google e Apple avevano rimosso dagli store «SmartVoting», l’app che per ogni circoscrizione elettorale raccomandava il nome del candidato con le maggiori possibilità di battere Russia Unita.
Ma i sostenitori di Putin si sono già riversati per le strade di Mosca, sventolando le bandiere di partito al suono degli slogan «Russia, Russia!» e «Siamo la squadra di Putin». Un «giorno di festa», è stato definito dal sindaco della capitale, Sergei Sobyanin, cui Putin non ha potuto prendere parte perché in autoisolamento, dopo che decine di persone del suo entourage sono risultate contagiate dal coronavirus.