Biblioteca Bonetta divisa tra S. Clara e piazza Petrarca
Probabilmente la civica biblioteca Bonetta del futuro avrà due differenti sedi: l’ex convento di Santa Clara per i libri in prestito e in consultazione e l’attuale sede di piazza Petrarca per l’archivio storico. A indicare la prospettiva, parlando di due “location” è stato il sindaco.
«Chiesto un incontro»
Il primo cittadino, Fabrizio Fracassi, ha spiegato di avere chiesto un incontro al nuovo presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti. Proprio per il recupero dell’ex monastero di via Calchi, infatti, la fondazione aveva concesso un finanziamento nel 2017.
Il sindaco ha poi ripercorso le traversìe di un progetto che risale addirittura al 1996. Dall’intervento della Sovrintendenza, che ha chiesto determinati interventi sulle chiesette che fanno parte del complesso, alla discussione con i vigili del fuoco a proposito della sicurezza dei “compattatori”, sorta di grandi armadi metallici destinati a contenere i volumi. Proprio sulla base di questi elementi, sarà probabilmente necessario apportare modifiche al progetto di un cantiere che, comunque, è fermo da quasi 5 anni. Tanto è vero che i residenti della zona si lamentano per il proliferare delle erbe infestanti e per una situazione di abbandono che attirerebbe i topi.
Il sindaco Fracassi ha poi chiarito che, con ogni probabilità, la Bonetta del futuro avrà due diverse sedi. Quella attuale, in piazza Petrarca, non può quasi più accogliere nuovi volumi, sia per una questione di spazi sia per il peso che grava sui pavimenti di un edificio antico. La scelta, quindi, sarebbe di lasciare in piazza Petrarca l’archivio storico, spostando in via Calchi i libri destinati a consultazione e prestito. Ammesso che, naturalmente, l’ex monastero delle Clarisse, ex ricovero dei mezzi Asm ed ex caserma arrivi mai a vedere terminati i lavori di ristrutturazione che hanno già assorbito oltre 10 milioni.
Il finanziamento
Al primo cittadino, in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale, la capogruppo del Pd, Ilaria Cristiani ha anche chiesto che fine abbia fatto il finanziamento concesso nel 2017 da fondazione Cariplo: 1,4 milioni di euro attribui a Pavia nell’ambito del bando dei cosiddetti “emblematici maggiori”. Su questo aspetto, tuttavia, il primo cittadino non ha fornito una risposta.
Fabrizio Fracassi aveva già espresso in passato la volontà di riprendere il progetto dell’ex convento di Santa Clara e completarlo. Il 26 giugno 2020, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco annunciò che il contratto alla ditta Mgc Srl, che stava conducendo i lavori di recupero, era stato revocato. «L’impresa – disse quel giorno il sindaco – ha da ultimo rappresentato incrementi di costi rispetto al progetto definitivo. E questi non sono propriamente una bazzecola: 234mila euro circa di maggiori costi per lavori a fronte di un contratto per circa 1.600.000 euro; 39mila euro per costi di progettazione. E a queste cifre ne sono state preannunciate altre ancora da computare. Questi incrementi di costo non sono ovviamente accettabili». Nel corso della medesima conferenza stampa, l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Bobbio Pallavicini aggiunse che la revoca dell’appalto «consentirà, entro luglio, di avere una nuova progettazione esecutiva che sarà propedeutica per la ripartenza dei cantieri».