Costruzioni Italia Broni, un gran bel debutto con la corazzata Venezia
Partita tirata fino alla fine, biancorosse due volte avanti. Per le ragazze oltrepadane troppi falli nel primo quarto
MONCALIERI (TO)
Qualcuno potrà obiettare che all’Umana Reyer Venezia mancavano Thornton e Ndour, ma la squadra di coach Massimo Romano rimane una corazzata e la Costruzioni Italia Broni ha battagliato per 40’, uscendo a testa altissima dal parquet.
La sconfitta lascia un po’ di amaro in bocca, perché le biancorosse mettono il naso avanti in due occasioni, danno la sensazione di ribaltare l’inerzia del match, ma i troppi falli e qualche giocata spettacolare di Anderson le condannano, ma la prestazione rimane di assoluto valore.
Broni riesce a rimanere agganciata alla partita, ma sono i dettagli a fare la differenza nel primo tempo e in questo senso le ragazze di coach Romano hanno certamente quel quid in più, d’altronde non sono campionesse d’Italia per caso. Le venete fanno valere la loro fisicità e i centimetri di Petronyte, Anderson e dell’ex Madera sotto canestro; mentre le oltrepadane sono piuttosto sfortunate in alcune circostanze, quando le conclusioni vengono sputate dal ferro.
penalizzate
Sono però i troppi falli a punire la formazione di coach Castelli che già alla fine del primo quarto ne conta quasi il doppio: 12 contro i 7 delle lagunari, che di conseguenza viaggiano spesso in lunetta, riuscendo a prendere un break importante, anche grazie al 40% nel tiro dal campo (Broni ha il 25%). La Costruzioni Italia si ritrova con la playmaker Bestagno già a quota 2 falli nei primi 10’ e l’ala grande Nina Dedic che commette il terzo all’inizio del secondo periodo, seguita subito dopo dal suo cambio naturale Serena Bona. Castelli prova a passare a zona, andando ad arginare in qualche modo la fisicità delle orogranata, tornando anche a meno 5 (31-26), ma l’Umana risponde con un 5-0 che rimanda le biancorosse bronesi a meno 10 (36-26) alla pausa lunga. In avvio di secondo tempo, Broni è più aggressiva, mettendo in difficoltà il pick and roll delle veneziane: le bronesi ribaltano il risultato grazie ad una Krivacevic che dopo un primo tempo un po’ sotto tono, scalda la mano: l’ennesima palla recuperata sotto canestro vale il +1 (44-43), facendo scaldare i tifosi biancorossi giunti al PalaEinaudi.
anderson in evidenza
Ma a quel punto sale in cattedra una Anderson, che dimostra tutta la sua classe, trovando tre giocate di fino, che permettono all’Umana di riprendere un piccolo margine: 53-47 al 30’. Il quarto finale viene giocato a ritmi altissimi, con Broni che ci prova fino allo scadere. Finisce con un meno 9 che deve fare ricredere anche gli scettici, che vedevano una Costruzioni Italia non all’altezza della situazione: è vero che il campionato è ancora lunghissimo, ma come si dice: se sono rose fioriranno. E allora se ne vedranno delle belle dalle parti del PalaBrera.FRANCO SCABROSETTI