Concorsopoli in Asm Ves, si indaga sull’operato degli organi di vigilanza
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Voghera: il collegio sindacale, presieduto dall’attuale sindaca Paola Garlaschelli, sostenne la piena regolarità dei bandi al centro dell’indagine
VOGHERA. L’inchiesta sulla “concorsopoli vogherese” non si ferma ai sei provvedimenti notificati ad altrettanti indagati, tra cui gli ex vertici di Asm Vendita e Servizi. Ora sotto esame c’è tutta la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni di mercoledì mattina, tra cui le copie dei cellulari (che sono stati poi restituiti), il contenuto dei computer, le mail e altri atti relativi ai concorsi. Tra questi, da quanto risulta, ci sono anche le relazioni degli organismi di vigilanza e del collegio sindacale di Asm Vendita e Servizi presieduto all’epoca (si è dimessa dall’incarico nell’autunno dello scorso anno) dall’attuale sindaco di Voghera Paola Garlaschelli. Il collegio aveva stabilito che i concorsi finiti al centro dell’inchiesta della procura di Pavia erano stati banditi secondo le norme di legge e quindi erano regolari. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Mazza e dal procuratore Mario Venditi, tratteggia invece un altro scenario.
«Concorsi truccati»
Al centro dell’inchiesta sono finiti in particolare due concorsi in Asm Vendite e Servizi. Il primo riguarda la selezione di un dirigente che doveva andare a ricoprire la carica di Responsabile operativo a tempo indeterminato. Secondo l’accusa, gli ex vertici di Asm, in particolare l’allora presidente Monica Sissinio, la vice presidente Laura Anselmi e il consigliere Davide Cipollina, avrebbero bandito il concorso modellandolo sulle caratteristiche di un candidato da favorire, Michele Roberto Chiappa. In questo caso, secondo la procura, qualcuno avrebbe potuto accorgersi della irregolarità nella fase del bando. Diverso il discorso sul secondo concorso al centro dell’inchiesta, per la selezione di 13 impiegati tecnico-amministrativi. In questo caso la procura ricostruisce, attraverso le intercettazioni telefoniche, l’aggiustamento dei punteggi, eseguito dopo le prove e la classifica provvisoria, per far entrare due candidati favoriti e indicati dalla politica, Sabrina Zamboni e Riccardo Politi (entrerà solo la prima).
Le segnalazioni di Mognaschi
I concorsi finiti nel mirino della procura erano stati al centro anche di una serie di segnalazioni dell’allora direttore generale di Asm Voghera, Piero Mognaschi. «L’obbligo di controllo era previsto dal mio incarico – spiega Mognaschi –. Internamente, non alla procura, ho portato all’attenzione del collegio sindacale e dell’organismo di vigilanza, tutto in forma scritta e protocollata e sulla base di pareri legali, vari profili di illegittimità di quei concorsi, che potevano esporre la società al rischio di ricorsi e risarcimento danni. Ricorsi che puntualmente sono arrivati. Su quei concorsi, nello specifico, diedi parere negativo. L’indagine dimostra che quelle segnalazioni avevano basi solide, mentre non vennero per niente prese in considerazione dagli organismi di controllo interni. Anzi, il collegio sindacale in un verbale del Cda si pronunciò dicendo che era tutto regolare».
Sui «profili di illegittimità» Mognaschi non aggiunge altro ma ci tiene a precisare che «l’indagine della procura non è basata su una mia denuncia penale. Nel 2019 feci sì un esposto – chiarisce – ma su favoritismi nell’emissione delle bollette. Non ne ho saputo più nulla». —