Altra giornata di mobilitazioni: a Roma i sindacati contro i fascismi, a Milano corteo dei No Green Pass
Alle 16 in piazza San Giovanni la manifestazione indetta dalla Cgil: previste 50mila persone, attesi anche Letta e Conte. Salvini e Meloni si sfilano: «Non è apartitica»
A una settimana di distanza dall’assalto “squadrista” alla sede della Cgil, per Roma e non solo, sarà un altro giorno di grandi mobilitazioni. Il teatro principale sarà la Capitale, dove a piazza San Giovanni ospiterà Centrosinistra, Cgil Cisl e Uil, uniti al grido di «No ai fascismi, si al lavoro, alla sicurezza e ai diritti». Una risposta alle violenze di sabato scorso, i sindacati hanno invitato a partecipare tutte le forze democratiche del Paese, sotto la slogan «Mai più fascismi».
Roma
La mobilitazione è stata convocata per le ore 16 dal segretario della Cgil Maurizio Landini, e si propone di essere «libera, lontana dalle sirene dei partiti e della politica». La risposta è stata considerevole. Decine le adesioni di associazioni, movimenti e partiti, da Pd a M5s e Leu, Azione, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. Interverranno dal palco, tra gli altri, il segretario del Partito democratico Enrico Letta e il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, oltre ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
Massima l'attenzione sul fronte della sicurezza e dei controlli, proprio dopo le violenze di sabato scorso durante la manifestazione non autorizzata dei No Green Pass, che ha portato anche all'arresto di esponenti di Forza Nuova. Dalla piazza tornerà la richiesta di sciogliere per legge le organizzazioni neofasciste.
Sono attese circa 50mila persone, per l’occasione sono stati organizzati circa 800 pullman provenienti da tutta Italia, 10 i treni speciali, più alcuni voli organizzati per consentire anche agli abitanti delle isole di raggiungere la capitale. Piazza San Giovanni è un luogo simbolo per le manifestazioni di popolo, storica roccaforte della sinistra che negli ultimi anni ha allargato le maglie, accogliendo anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Proprio loro saranno i grandi assenti al pomeriggio romano. Salvini, Tajani e Meloni non hanno risposto all’invito dei sindacati. Secondo entrambi manca la matrice apartitica, e non è corretto organizzare il raduno il giorno prima dei ballottaggi, in cui centrodestra e centrosinistra si contenderanno il governo di Roma e Torino, oltre ad altri capoluoghi. «Fare una manifestazione politica il sabato prima del voto a Roma, dopo quello che è successo, non mi sembra una dimostrazione di unità, di buon senso, di sobrietà» aveva dichiarato il leader della Lega. Ancor più dura era stata Giorgia Meloni: «Secondo me è una cosa vergognosa. Noi abbiamo proposto di farla tutti insieme fuori dal silenzio elettorale e la sinistra non ha accettato, perché evidentemente gli serve prima delle elezioni», le sue parole.
I no Green Pass a Milano
Milano, invece, ospiterà le proteste contro l’obbligo di certificato verde per accedere ai luoghi di lavoro in vigore da ieri. Alle 17, nella centralissima piazza Fontana sfileranno i No Green Pass. L’allerta è alta, si teme un revival di quanto accaduto una settimana fa. Manifestanti e Questura non sono riusciti a trovare un accordo sul percorso. A questo punto la manifestazione potrebbe seguire un percorso imprevedibile e alcuni No Green Pass potrebbero tentare di mettere a segno qualche gesto dimostrativo o di occupare edifici particolarmente significativi per la vita cittadina. Punto su cui la trattativa si è arenata è stata la richiesta degli organizzatori di raggiungere piazza Duomo, la Prefettura, passare sotto la Rai di Corso Sempione e e lambire le sedi di diversi quotidiani milanesi. «Evidentemente l'obiettivo per qualcuno non è quello di avere manifestazioni pacifiche ma esattamente il contrario», si legge in alcune chat No Green Pass. Le previsioni parlano di 5mila presone, possibile la presenza di alcune persone sottoposte a Daspo urbano per le azioni perpetrate nel corso di precedenti manifestazioni del movimento.
Trieste
Intanto a Trieste continua, a 24 ore di distanza dall'inizio, la protesta contro il Green Pass dei portuali. I lavoratori dello scalo continuano a presidiare il varco 4 dello scalo ma lasciano libero l'accesso. Sono presenti circa 150 persone, che hanno trascorso lì la scorsa notte. Davanti ai tornelli stamani c'è anche Stefano Puzzer, il "capo" della protesta e portavoce del Coordinamento lavoratori portuali Trieste. I manifestanti non attuano un blocco e dunque vetture e camion (che ieri sono entrati attraverso varchi alternativi) transitano regolarmente entrando in porto senza ostacolo. Ieri sera, il presidio è stato adibito a discoteca, dove la musica era intervallata da insulti al governo Draghi.