Effetto Green pass nelle aziende: più 10% per i certificati di malattia
PAVIA. Certificati di malattia in crescita nella settimana che ha preceduto l’obbligo di Green pass in azienda. In provincia di Pavia sono aumentati del 10% rispetto alla settimana precedente. In pratica si sono ammalati 322 pavesi in più. Il dato si inquadra in un trend nazionale anche più marcato. Da quanto risulta è soprattutto il settore pubblico ad aver accusato un maggior numero di lavoratori in malattia.
In una settimana più 10% di malati
Cosa abbia provocato questa improvvisa impennata è l’argomento di questi giorni, visto che praticamente si è registrata in tutta Italia, anche se con percentuali diverse. Di certo ha preceduto di poco l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro (pena sospensione dall’incarico senza stipendio). I dati parlano chiaro: nella settimana tra l’11 e il 15 ottobre l’Inps di Pavia ha ricevuto 3.545 certificati di malattia contro i 3.233 della settimana precedente. In pratica 322 in più. Un fenomeno che sembra toccare, appunto, soprattutto il settore pubblico.
«A livello provinciale non abbiamo notizie di grosse criticità o di problemi emersi durante i primi giorni dall'adozione del Green pass – spiega Nicola de Cardenas, vicepresidente di Assolombarda e presidente della sede pavese –. La larghissima parte dei nostri collaboratori è vaccinata da tempo e quindi non ci sono stati problemi con il certificato in questione».
Il parere degli industriali
De Cardenas prosegue: «Chi, invece, non si è vaccinato, esegue il tampone regolarmente e va al lavoro. Le imprese non si sono fermate e non hanno rallentato la produzione. Certo, è normale che, nell'applicazione e nei controlli, possano emergere difficoltà. È un provvedimento come mai ce ne sono stati, e le aziende hanno l'onere e si sono assunte la responsabilità di effettuare i controlli».
De Cardenas conclude: «Il tema è, deve essere chiaro: il Green pass non è un problema, ma è parte della soluzione. È l’ultimo appello al senso di responsabilità delle persone. E mi fa piacere dire che le imprese pavesi si sono dimostrate pronte e all’altezza».
Proseguono le code per tamponi
Se da una parte cresce il numero dei certificati di malattia presentati dai lavoratori pavesi proprio nella settimana che ha preceduto l’obbligo del Green pass in azienda, dall’altra proseguono le code fuori dalle farmacie da parte di chi, non vaccinato, deve per forza di cose fare il tampone anti-Covid. Tampone che deve essere ripetuto ogni 48 ore.
Un banco di prova per le farmacie di turno domenicale in provincia di Pavia, che hanno dovuto fare i conti con un assalto in piena regola: centinaia di persone che chiedevano un tampone rapido al prezzo calmierato di 15 euro. Il caso emblematico è stato quello della farmacia Giardino di Pavia, in via Ludovico Il Moro: all’esterno, ancora lunedì, insisteva una coda di uomini e donne in attesa. Domenica, complessivamente, gli operatori si sono trovati a dover fare circa 200 tamponi. Ma il problema code si è verificato in quasi tutte le farmacie aperte in provincia: da Pavia, a Voghera e pure nella piccola Dorno, dove la farmacia Comasco, sabato scorso ha dovuto fronteggiare 70 richieste di tampone.